Elezioni 2022. Emergenza cinghiali: Sinistra e Verdi propongono l’abolizione della caccia (e riduzione allevamenti)

ROMA – Come si risolve il problema ungulati nelle campagne italiane? Abolendo la caccia.

Almeno secondo il programma dell’Alleanza Verdi – Sinistra Italiana in vista delle elezioni Politiche del 25 settembre.

Nelle settimane scorse avevamo auspicato un po’ di attenzione per l’agricoltura in campagna elettorale (leggi), in una fase difficile per tutto il settore, stretto fra l’aumento dei costi energetici e di produzione, fra inflazione e speculazioni internazionali. E con i problemi di sempre.

Su tutti una piaga che da anni – anzi decenni – sta massacrando le aziende agricole italiane, ovvero l’emergenza ungulati. La società civile se ne è accorta tardi, quando branchi di cinghiali sono entrati dentro Roma e in altre città italiane.

Così nel capitolo 10 del programma di Bonelli – Fratoianni “L’Italia che ama gli animali” si scrive al primo punto “crediamo che sia necessario adottare al più presto: l’abolizione della caccia”.

Si parla di “Tutela degli animali selvatici attraverso….l’incremento delle aree protette, ricomprendendo in tali zone i siti della Rete Natura 2000; il pieno esercizio da parte dello Stato dei poteri in materia di tutela della fauna selvatica protetta e particolarmente protetta; la creazione di una efficace rete per il recupero della fauna in difficoltà e il potenziamento e la diffusione di Centri recupero animali selvatici”.

E poi “la previsione di azioni esclusivamente non cruente per la gestione delle specie cosiddette invasive”.

Quali??? La soluzione sembra essere quella di abolire la caccia, e poco importa dell’emergenza ultradecennale che stanno vivendo le aziende agricole e gli allevamenti in tutta Italia. Insomma, si difende l’animale selvatico e non l’agricoltore, il lupo e non il pastore.

Cosa ne pensa l’alleato PD? Sarebbe interessante saperlo: anche perché proprio il segretario Letta neanche un anno fa, è stato eletto nelle suppletive della Camera, a Siena, territorio flagellato da decenni dalla presenza smisurata di cinghiali e caprioli, e dove ha incontrato le associazioni agricole parlando (soprattutto) di questa problematica.

E sempre nello stesso capitolo del programma elettorale Verdi-Sinistra si parla di “Tutela degli animali allevati a fini alimentari”. Per Verdi e Sinistra Italiana serve una “moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi e sull’ampliamento di quelli esistenti anche con finalità di contrasto ai cambiamenti climatici e alla diffusione di zoonosi”. E anche “un programma di riduzione degli animali allevati”, oltre all’eliminazione delle gabbie.

E sul piano alimentare, si scrive di “promozione delle scelte alimentari vegetali e della riconversione della produzione alimentare verso prodotti a base vegetale, anche attraverso incentivi diretti e strumenti fiscali a supporto delle aziende che intraprendono la riconversione delle coltivazioni destinate alla produzione di mangime in coltivazioni per alimentazione umana”.

In sintesi: meno allevamenti, meno carne e più cinghiali selvatici. Auguri agricoltura italiana.

LEGGI LO SPECIALE ELEZIONI POLITICHE 2022 /AGRICOLTURA

Informazione pubblicitaria