Energia. Copagri, DL Aiuti Ter è un passo importante, ma non sufficiente per le imprese

ROMA – “In attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti del cosiddetto ‘DL Aiuti ter’, esprimiamo cauto ottimismo per le disposizioni del provvedimento che vanno a sostenere un comparto in grande sofferenza, stretto nella morsa tra i rincari record dei costi di produzione e gli incrementi senza precedenti delle tariffe energetiche”. Lo afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri di un decreto-legge con ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del PNRR.

“Tra i positivi interventi a sostegno del primario, che vanno ad aggiungersi a quelli inseriti nel cosiddetto ‘DL Aiuti bis’, troviamo molte delle proposte ampiamente caldeggiate dalla Copagri, grazie alle quali vengono messi a disposizione del comparto circa 190 milioni di euro, che vanno a sostenere direttamente le aziende agricole attraverso la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell’alimentazione dei fabbricati produttivi e delle serre”, osserva il presidente della Copagri.

“È chiaro che la gravità della situazione in cui versa il primario, che paga lo scotto di problematiche ataviche che da anni frenano lo sviluppo del settore, sulle quali vanno poi a inserirsi i sempre più evidenti e frequenti effetti del cambiamenti climatico, richiederebbero ben altri stanziamenti, anche se riteniamo questo testo un altro passo nella giusta direzione”, continua Verrascina

“Non possiamo quindi che esprimere soddisfazione per gli interventi finalizzati ad accordare prestiti bancari con garanzia gratuita dello stato per il pagamento delle bollette delle centinaia di imprese agricole che sono da tempo sull’orlo di chiudere definitivamente i battenti, così come per l’estensione del credito di imposta al 20% per il carburante agricolo al quarto trimestre del 2022, estensione riconosciuta anche per il riscaldamento di serre e fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali”, aggiunge il presidente.

“Nonostante l’estensione del credito d’imposta alle piccole imprese, resta il rammarico per essere intervenuti troppo tardi e, soprattutto, per non aver previsto una moratoria al credito per le imprese, da noi ripetutamente richiesta, che avrebbe sostenuto la liquidità delle PMI agricole colpite dai rincari dei costi di produzione e delle tariffe energetiche”, conclude Verrascina.

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