Agricoltura 4.0 in crescita continua: in Italia vale 1,6 miliardi di fatturato e copre il 6% delle superfici agricole coltivate

BOLOGNA – Non si ferma la corsa dell’agricoltura 4.0. Interesse crescente, una molteplicità di innovazioni e un’aumentata fiducia verso il digitale spingono l’impresa agricola e i fornitori di mezzi tecnici verso le nuove soluzioni.

Eima International cristallizza la tendenza con una molteplicità di innovazioni fra i padiglioni e, soprattutto, con la fotografia attuale del fenomeno.

A fare il punto sulla situazione è stato oggi il workshop “L’agricoltura… sempre più 4.0: sfide e opportunità per la produzione agricola e zootecnica italiana” con il quale l’Osservatorio Smart Agrifood ha presentato i dati più recenti sul comparto.

“La crescita dell’agricoltura 4.0 – sottolinea Andrea Bacchetti, direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood – è evidente e continua. In cinque anni il giro d’affari in Italia è più che decuplicato passando dai circa 100 milioni del 2017 agli 1,6 miliardi del 2021, con un aumento del 23% solo nell’ultimo anno. Un dato di rilievo che si sposa con l’incremento delle superfici interessate dall’Agricoltura 4.0. Nel 2016 il Ministero agricolo aveva dichiarato l’obiettivo di arrivare a una gestione di precisione sul 10% delle superfici entro il 2021. Non ci siamo arrivati. Ma se si pensa che nel 2019 eravamo ancora sotto l’1%, nel 2020 si è saliti fra il 3 e il 4% e nel 2021 stimiamo di essere attorno al 6%, si comprende quale sia la tendenza e l’accelerazione nella crescita”.

Negli 1,6 miliardi di euro la parte del leone la fanno i macchinari connessi all’agricoltura 4.0 (il 47% del totale) e il controllo dei mezzi e delle attrezzature (il 35%), anche se una buona crescita viene registrata anche dai sistemi di supporto alle decisioni. Oltre a monitorare l’andamento generale dell’Agricoltura 4.0, l’Osservatorio Smart Agrifood sonda con un questionario ad hoc il comportamento delle imprese agricole, che ha prodotto nell’ultimo anno riscontri da quasi 900 aziende rappresentative del sistema agricolo nazionale.

“Ebbene – continua Bacchetti – il 64% di queste ha dichiarato di adottare almeno una delle soluzioni rientranti nell’Agricoltura 4.0 (irrigazione di precisione, controllo e monitoraggio dati, controllo da remoto, sistemi di supporto alle decisioni) e il 40% due soluzioni, con una crescita del 15% nell’ultimo anno. Spiazza in questo universo la pressoché totale assenza dei droni e anche il limitato utilizzo dei robot, che potrebbero essere la frontiera dell’Agricoltura 5.0”.

Un ultimo dato, significativo di un diverso atteggiamento delle imprese agricole, è quello relativo ai vantaggi attesi dall’Agricoltura 4.0.

“Ci aspettavamo che in cima alle aspettative delle imprese agricole – chiosa Bacchetti – ci fosse la riduzione dei costi, e invece gli agricoltori che hanno attivato queste soluzioni hanno messo prima la riduzione degli input tecnici e il risparmio d’acqua, il miglioramento della qualità del suolo e del prodotto finale, il minor inquinamento delle acque e dell’aria”.

Il digitale, si diceva, ha pervaso l’intera Eima International. Oltre ai dati dell’Osservatorio, nella sola giornata di oggi si sono svolti diversi incontri su tematiche attinenti il 4.0. Da “Il ruolo delle macchinari agricoli per la trasformazione digitale dell’agroalimentare” nel quale Pfn, Xfarm, Alpego, Caffini, Dcm e Mascar hanno proposto le loro soluzioni digital, a “Dalla percezione all’azione: robotica, Ai e i relativi impatti sulla sicurezza», in cui Matteo Matteucci (Politecnico di Milano), Matteo Fabbri (Unimore) e Massimiliano Ruggeri (Cnr) hanno sviscerato un altro dei nuovi problemi delle tecnologie innovative: quello del controllo delle macchine e della sicurezza degli utilizzatori.

 

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