Energie rinnovabili. Avanza e Susta (Azione): sì a incentivi UE alla biomassa legnosa e a gestione non ideologica

BRUXELLES – Il Parlamento Europeo ha adottato nella seduta plenaria dello scorso settembre la proposta di direttiva sulle energie rinnovabili (RED III) con cui si chiede di aumentare la quota di energia rinnovabile in Europa fino al 45% entro il 2030.

A sottolinearlo sono Caterina Avanza, Responsabile Nazionale Agricoltura Europea per Azione; Gianluca Susta, Responsabile Nazionale Politica Europea per Azione.

La direttiva RED copre tutte le fonti di energia rinnovabile compresa la biomassa legnosa,
considerata appunto rinnovabile, in quanto l’anidride carbonica che libera durante la
combustione può essere riassorbita da altre piante nella fase di crescita. Nella sua
posizione, il Parlamento Europeo vieta l’incentivazione della biomassa legnosa
primaria e il suo utilizzo, includendo in questa definizione anche gli scarti forestali
(come ramaglie, corteccia, ceppi).

Il 15 dicembre 2022 riprenderà il negoziato tra la Commissione europea, il Consiglio e il
Parlamento europeo (trilogo) nell’obiettivo di trovare una posizione finale. All’ordine del
giorno c’è proprio la discussione sulla biomassa legnosa.

Azione sostiene le politiche nazionali e europee per la protezione delle foreste, che sono
indispensabili per la lotta contro l’erosione del suolo, il ciclo dell’acqua, la biodiversità, e
centrali nel ruolo di assorbimento delle emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento
climatico ma non condivide l’approccio, sempre più presente in Europa, di una
gestione “bucolica”, e antieconomica delle foreste che chiede che quest’ultime
vengano “lasciate allo stato naturale”.

Gran parte della biomassa che viene da scarti forestali non è adatta per l’uso in altre
industrie della lavorazione del legno, o carta, perché la sua qualità è troppo scarsa. Se la
biomassa legnosa di bassa qualità non viene utilizzata per produrre bioenergia, rimarrà
nelle foreste, aumentando il pericolo di incendi e malattie e trasformando la foresta da
pozzo di CO2 a produttore di anidride carbonica. Sarebbe il colmo!” sottolinea Caterina
Avanza, responsabile agricoltura europea per Azione

In piene guerra in Ucraina, mentre stiamo cercando di ridurre a tutti i costi la nostra
dipendenza dal gas russo, nel momento in cui le bollette sono alle stelle, indebolire la filiera
delle centrali termoelettriche a biomassa, è un grave errore. Senza contare che il settore
delle biomasse solide funziona in economia circolare e che l’incentivazione premia la filiera
corta.”, sostiene Gianluca Susta, segretario regionale di Azione per il Piemonte e membro
della segreteria di Azione come responsabile Europa.

Azione si dice aperta ad un confronto con le ONG ambientalistiche sul modello di gestione
delle foreste nel nostro paese perché, continuano i responsabili di Azione,
troviamo
allarmante che malgrado gli emendamenti restrittivi introdotti al testo della Red III, 10

ONG europee abbiano aperto
una causa legale contro la Commissione Europea
per
rimuovere completamente la bioenergia dal Regolamento sulla Tassonomia
Europea
.”

 

Informazione pubblicitaria