Decreto stagionali. Uci, ci auguriamo che la misura riesca a coprire la manodopera agricola

ROMA –  Il Presidente dell’UCI Mario Serpillo accoglie con favore il “Decreto stagionali” emanato dal Governo ravvisando in esso alcuni elementi positivi ed importanti novità. Ritiene invece ancora insufficiente la quota degli ingressi previsti per l’agricoltura. La domanda di lavoratori stagionali in Italia è tradizionalmente molto elevata in tutti i settori; tuttavia, l’accesso al mercato del lavoro per coloro che entrano nel nostro Paese è spesso limitato da restrizioni normative burocratiche, nonché da questioni legate alla regolarizzazione.

Negli ultimi anni, per affrontare questi problemi, le Autorità italiane hanno   adottato diverse misure, tra cui il rilascio di quote per i lavoratori stagionali stranieri. Tali provvedimenti sono però giunti sempre in ritardo e sono risultati inadeguati alla domanda di manodopera che rimaneva comunque più elevata.

Il nuovo Decreto fissa oggi una quota massima di ingressi di 82.705 unità, con una suddivisione in base al tipo di lavoro per cui si richiede il visto. In particolare, 44.000 delle quote sono riservate agli ingressi per motivi di lavoro stagionale, mentre le rimanenti 38.705 unità sono dedicate agli ingressi per lavoro non stagionale e autonomo.

l’Italia ha una carenza di manodopera nel settore agricolo per cui sarebbero necessarie circa 100.000 unità per soddisfare le esigenze del comparto primario che comprende tutte le attività economiche legate alla produzione agricola, alla pesca, all’allevamento e alla silvicoltura.

Nel nostro Paese un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358 mila lavoratori regolari provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle fornendo più del 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

I lavoratori stranieri occupati in agricoltura sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali con gli imprenditori agricoli.

Il nuovo Decreto rappresenta una potenziale opportunità per chi cerca lavoro nel nostro settore – afferma il Presidente dell’UCI Mario Serpillo – e potrebbe contribuire a ridurre la carenza di manodopera soprattutto in alcune aree. Inoltre, è auspicabile che esso si dimostri più efficace sia nello snellimento delle pratiche e delle procedure, sia nell’assicurare maggiori tutele ai lavoratori.

Il Presidente sostiene che troppo spesso gli interessi del mercato prevalgono sui diritti e sul benessere delle persone, determinando situazioni di inaccettabile sfruttamento e sofferenza, ai limiti o fuori della legalità.

Egli infatti sottolinea l’importanza di considerare sempre il lavoratore, e dunque la “persona”, come elemento centrale delle scelte politiche ed economiche.

 

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