PNRR. Confai, bene riprogrammazione per macchine di precisione

BERGAMO – “La decisione del governo di promuovere azioni a sostegno dell’agricoltura di precisione, dei sistemi sistemi di gestione delle acque e dell’acquisizione di macchine agricole a basso impatto ambientale risulta fondata su obiettivi più che condivisibili. Tuttavia, nutriamo grosse perplessità circa l’efficacia complessiva dell’operazione a causa della bassa entità dei contributi che le imprese potranno richiedere”: così Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI Agromec, ha commentato la recente decisione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste di finanziare la Sottomisura “Ammodernamento delle macchine agricole”  nel quadro delle azioni del Pnrr per un’agricoltura sempre più orientata verso la sostenibilità ambientale.

“Nei mesi scorsi avevamo accolto con favore l’inserimento delle imprese agromeccaniche nel novero dei potenziali beneficiari di questo insieme di azioni per un’agricoltura sostenibile, inquadrate nell’insieme delle provvidenze disposte dal Pnnr – fa notare il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -. Tuttavia, conti alla mano, incrociando i massimali delle spese ammissibili con le percentuali di finanziamento previste dal ministero, rileviamo una disponibilità effettiva di sole poche decine di migliaia di euro per ogni impresa teoricamente interessata a porre in essere strategie di innovazione ed efficientamento delle produzioni. A fronte dei volumi di investimento necessari per realizzare progetti di un certo impatto in termini di economia verde, l’esiguità degli importi previsti potrebbe disincentivare l’applicazione della misura su larga scala”.

Sulla stessa linea si esprime anche Sandro Cappellini, consulente organizzativo e responsabile delle relazioni istituzionali di Confai Lombardia, sottolineando che “il problema dei meccanismi di distribuzione delle risorse non inficia del tutto lo spirito dell’iniziativa, ma rischia sicuramente di perpetuare il vecchio errore della dispersione dei fondi pubblici, che di fatto potrebbero non stimolare – se non in minima misura – le imprese che effettivamente producono per il mercato e generano vera ricchezza in agricoltura”. Per questa ragione di fondo, come spiega Cappellini, le caratteristiche della nuova misura del Pnnr finirebbero per avere un’incidenza limitata anche a causa degli aumenti dei prezzi delle attrezzature agricole e dei vincoli imposti dal cosiddetto regime comunitario “de minimis”. Quest’ultimo, lo ricordiamo, impone un limite di 200.000 euro di aiuti effettivi su base triennale.

Il cronogramma disposto dal Masaf prevede la pubblicazione dei bandi regionali attuativi entro il 31 dicembre di quest’anno, mentre le imprese dovranno presentare le domande di accesso ai contributi entro il 31 marzo 2024.

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