Maltempo in Toscana. Boscaioli pratesi in prima linea: con escavatori e trattori tagliano alberi per liberare le strade e tolgono il fango dalle case

Firenze – Non si sono mai fermati dalla notte fra il 2 e il 3 novembre, con i loro mezzi si sono subito messi a disposizione per dare una mano importante alla comunità, nel pieno dell’emergenza.

Siamo a Vaiano, in provincia di Prato, una delle zone più devastate dal maltempo che ha devastato questa parte di Toscana – sottolinea la Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro – dove i boscaioli della zona sono entrati subito in azione, coordinati, per liberare strade e case.

“In questo momento – racconta Spartaco Scatizzi, boscaiolo pratese della Cia – siamo nel mezzo al fango, con i nostri mezzi, trattori ed escavatori. Siamo in tre adesso, e abbiamo tagliato molti alberi e piante che stavano ostruendo le strade. Inoltre, stiamo liberando alcune abitazioni dal fango, tanto fango, facciamo il possibile”. “Una cosa così non si era mai vista, neanche in guerra” commenta mentre con l’escavatore cerca di togliere il fango da una casa “Il problema è che ricomincia a piovere – dice – noi facciamo il possibile”.

“Stiamo continuando a monitorare il territorio fortemente colpito – commenta Sandro Orlandini, presidente Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro -, è ancora presto per fare una stima dei danni, ma la situazione è molto difficile nelle nostre province: Prato, Firenze e Pistoia. Danni importanti per i mezzi agricoli, capannoni, stalle e allevamenti e poi tutta la zona dei vivai, dalla piana pratese fino al pistoiese. Intere coltivazioni vivaistiche sott’acqua, piante allagate e spezzate dal vento”.

Alessandro Vannacci, vivaista a Bottegone (Pistoia): “Nei terreni e nei vivai c’è ancora l’acqua, il problema è stato anche il vento. Ho tante piante, migliaia di pezzi, in particolare il cipresso, hanno preso un’inclinazione non so se sarà possibile addrizzarli. Anche i ciliegi da fiore hanno subito gravi danni. Inoltre, c’è il problema delle malattie, le piante sono nel fango da due giorni: in una settimana – aggiunge Vannacci – siamo passati dall’irrigazione per la siccità all’alluvione; anche le piante, spero di salvarle, vedremo. Ancora è presto per fare una stima. Dopo stagione siccitosa era partita la vegetazione. Tutte le “vasetterie”, piante cadute e sono rimaste due giorni dentro l’acqua, si macchiano ed il cliente non le vuole. Intanto si spende per recuperare il recuperabile. Se continua il vento gli darà il colpo di grazia”.

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