Esonero contributivo sotto i 40 anni. Copagri chiede questo passaggio sulla Manovra del Governo

ROMA – “La filiera agricola e agroalimentare nazionale, oltre a esprimere numerose eccellenze riconosciute in tutti i mercati, rappresenta un indiscutibile elemento di coesione economica e sociale in numerose aree del Paese e, se opportunamente sostenuta, può costituire il volano di una sicura e duratura ripresa economica per l’intero sistema nazionale”. Lo ha ribadito il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo all’odierno confronto a Palazzo Chigi tra il Governo e le organizzazioni datoriali sui contenuti della manovra di bilancio.

“A pesare sul settore, però, oltre ai rincari dei fattori produttivi, alle ricadute degli eventi climatici estremi e alle tensioni internazionali, c’è sempre il concreto rischio di una nuova stretta monetaria da parte della BCE, che comporterebbe ulteriori impatti negativi sugli investimenti e sulla crescita dell’Italia”, ha evidenziato Battista, mettendo in evidenza la necessità di “continuare a lavorare per favorire gli investimenti, vera e propria leva per la crescita del Paese, legata indissolubilmente alla altrettanto avvertita necessità di favorire il ricambio generazionale di un settore con una età media molto alta”.

“In quest’ottica è fondamentale recuperare nella manovra una misura ampiamente caldeggiata dal Primario, ovvero l’esonero contributivo per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli con meno di 40 anni di età”, ha continuato Battista, secondo cui “la mancata riproposizione della misura, che andrebbe invece resa strutturale evitando così di dover ricorrere a proroghe annue, stride con le nuove e stringenti regole della PAC, che hanno dato un peso maggiore alle attività di formazione dei giovani”.

“Restano poi molto avvertite dai produttori agricoli numerose misure per promuovere la redditività del comparto e rafforzare la liquidità a disposizione delle aziende, quali il rilevamento dei costi medi di produzione, fondamentale favorire il rispetto dei principi stabiliti dal decreto legislativo 198/2021, che vieta l’acquisto di beni agroalimentari al di sotto dei costi di produzione, ma anche interventi per un maggiore accesso ai finanziamenti, anche attraverso strumenti di credito a breve termine e misure che rendano automatico il rilascio delle garanzie statali a fronte di progetti approvati in ambito nazionale ed europeo che richiedano uno quota di cofinanziamento da parte dell’azienda”, ha concluso il presidente della Copagri.

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