Terreni agricoli per il terzo figlio: ma nessuno ha ricevuto il regalo dal governo. La risposta a Marattin (IV): norma ‘poco credibile’

ROMA – Terreni gratis per il terzo figlio nel triennio 2019-2020-2021.

Si parlò di svolta demografica del governo, fine ottobre 2018 – eravamo al tempo del Conte I -, ma anche un modo per rilanciare l’agricoltura, in particolare al Sud.

E dopo circa cinque anni, come è andata?

Se lo è chiesto il deputato Luigi Marattin (Italia Viva), anzi lo ha chiesto in un question time in Commissione Agricoltura. A rispondere il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo (Lega), ammettendo che la norma non ha funzionato e che non è mai entrata in vigore. Alle famiglie, insomma, non è arrivato mai nessun terreno.

“Nel 2019 il governo Lega-M5S approvò una norma secondo cui chi avesse fatto il terzo figlio avrebbe avuto in regalo dallo Stato un terreno agricolo, allocando in tutto 20 milioni di euro di soldi dei contribuenti a questo scopo – ha scritto Marattin -. Abbiamo chiesto al governo Meloni (in cui c’è la Lega) che risultati ha avuto questa fesseria. E un sottosegretario leghista, con molta onestà intellettuale, ci ha risposto che si sono resi conto che era una fesseria e hanno spostato i soldi altrove”.

La risposta del sottosegretario Luigi D’Eramo.

“La legge 145/2018 al fine di favorire la crescita demografica e lo sviluppo socio-economico delle aree rurali aveva previsto la cessione gratuita ai nuclei familiari con 3 o più figli, o alle società da questi partecipare di una quota del 50% dei terreni agricoli”.

Il sottosegretario ha illustrato la norma contenuta nella legge finanziaria del 2028.

L’impianto legislativo sebbene improntato al perseguimento di un obiettivo di carattere generale totalmente condivisibile – ha spiegato D’Eramo – è apparso poco credibile e ha portato ad avanzare una serie di dubbi e criticità teoriche e pratiche. In particolare, la sola disponibilità di adeguato capitale fondiario non è parsa la sola condizione sufficiente, sebbene necessario a garantire l’avvio di una profittevole attività agricola e la conseguente permanenza della stessa in alcuni contesti rurali. Inoltre, il solo status genitoriale non è stato un criterio di selezione sufficiente per l’accesso a tale strumento agevolativo, ritenendo opportuno di contro, poter valutare anche le competenze professionali e imprenditoriali dell’aspirante beneficiario. E’ stata inoltre riscontrata una difficoltà in merito alle modalità attraverso cui favorire l’incontro fra il capitale fondiario e l’offerta delle terre a disposizione”.

Inoltre, ha aggiunto il sottosegretario: “Infatti l’87% dei terreni non utilizzati è di proprietà dei comuni, molti dei quali non hanno avviato efficaci strumenti di ricognizione e catalogazione di tali tipologie di terreni. Peraltro, il soggetto attuatore si dovrebbe far carico della predisposizione della piattaforma informatica, dell’istruttoria e delle domande pervenute e della successiva assegnazione e stipula dei contratti di affitto. Per di più l’incontro fra domanda e offerta dovrebbe essere preceduto da un censimento qualitativo dei terreni e definizione dei lotti definiti, non solo su base catastale ma anche agronomica tali da arrivare alla definizione di unità dimensionali economiche atte a garantire una adeguata redditività agricola alle imprese nascenti.

Per tali motivazioni le disposizioni normative sono apparse sin dal primo momento poco efficaci e di difficile attuazione pratica. Pertanto, è stato opportunatamente scelto di convogliare le risorse verso fondi più promettenti in termini di capacità operativa e di impatto sul testo socio-economico delle aree rurali e dell’agricoltura. Dopo aver chiesto l’abrogazione delle disposizione normative si è provveduto a spostare le risorse originariamente assegnate al fondo rotativo previste dalla legge finanziaria 145 del 2018, rispettivamente del capitolo 77.22 fondo rotativo per favorire lo sviluppo socio economico  delle aree rurale e la crescita demografica attraverso il sostegno alla famiglia, al capitolo 72.53 afferente alle assegnazioni ad Ismea per il finanziamento delle misure agevolative dell’auto imprenditorialità, decreto legislativo 185 del 2000, per quanto riguarda i 5 milioni di euro stanziati per il 2019. E dal capitolo 77.22 a 77.23 fondo rotativo per favorire imprenditoria femminile in agricoltura, pari a 15 milioni di euro stanziati per l’anno 2020.

Informo infine l’interrogante che sono allo studio altre misure finalizzate al recupero dell’attività agricola di terreni non utilizzati anche in mano pubblica, all’interno delle quali potranno essere inserite le modifiche normative necessarie a consentire l’effettiva attuazione di uno strumento del quale si condivide l’utilità” ha concluso il sottosegretario

La risposta di Marattin

“Ringrazio il sottosegretario per la chiarezza e onestà con cui ha risposto, confermo che lei ha usato parole di grande onestà intellettuale, ‘poco credibile’ ‘di difficile attuazione’. Ho avuto conferma che era una disposizione…una vera e propria sciocchezza; almeno il fatto che le risorse siano state utilizzate e allocate in altri capitoli di bilancio è una cosa positiva”

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