Il sorgo sfida la siccità: fino a 6,5 tonnellate a ettaro (contro le 2,1 del miglio). I risultati del progetto CERTI di Assosementi

ROMA – Resilienza, capacità di adattamento a condizioni climatiche difficili ed elevata produttività anche a fronte di un limitato impiego di input chimici: sono le caratteristiche del sorgo che emergono da un progetto di ricerca e sperimentazione a cui ha preso parte Assosementi. Lo studio è stato presentato presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (DISTAL) dell’Università di Bologna durante il convegno “Sorgo e miglio, colture estive resilienti a basso impatto”.

Il progetto CERTI, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, aveva l’obiettivo di identificare colture resilienti, in grado di adattarsi a condizioni climatiche avverse che, con frequenza sempre maggiore, mettono a dura prova le produzioni agricole italiane.

Il progetto ha valutato 20 ibridi di sorgo e 32 genotipi di miglio attraverso prove sperimentali, condotte sia con sistemi di produzione ad alto input sia con sistemi a basso input. I risultati emersi hanno evidenziato buone performance per il sorgo, che non ha risentito dell’eccesso idrico iniziale causato dall’alluvione di maggio 2023, facendo registrare una resa tra le 6,1 e le 6,5 tonnellate per ettaro. Il miglio, con una resa compresa tra le 2,1 e le 2,7 tonnellate a ettaro, si conferma una coltura rustica, con basse richieste di input chimici e un’elevata capacità di competizione rispetto alle erbe infestanti.

Secondo Assosementi, i dati emersi confermano che il sorgo rappresenta una soluzione interessante, con possibili impieghi sia per l’industria mangimistica sia per quella alimentare. Si tratta di una materia prima che può essere valorizzata all’interno di filiere dedicate, per i benefici che offre ai soggetti affetti da celiachia o sensibili al glutine.

Il progetto CERTI conferma che la ricerca e la sperimentazione sono strumenti fondamentali per identificare soluzioni efficaci ai problemi che affliggono l’agricoltura italiana. In questo senso, è importante che sia potenziata la collaborazione tra il settore pubblico e privato, con l’obiettivo di raggiungere in tempi rapidi risultati da mettere a disposizione del mercato e dunque di produttori e consumatori.

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