Sardegna, il bilancio di Valeria Satta: Lavoro e risultati per i nostri agricoltori, c’era ancora tanto da fare ma tempo scaduto

CAGLIARI – “Di questa importante esperienza appena terminata, mi rimane il pensiero di essere arrivata troppo tardi, ad ormai più di tre anni dall’inizio della Legislatura. Un vero peccato non avere avuto modo di fare una programmazione sui 5 anni. La mia permanenza come Assessore dell’Agricoltura e della Pesca in Sardegna, durata appena 1 anno e 3 mesi, mi ha portato quindi, appena insediata, a lavorare in emergenza, cercando di risolvere problematiche che si trascinavano da tempo, sempre affianco agli agricoltori e ai pescatori, ho dovuto ri-iniziare completamente da zero, in un altro assessorato e con un’altra struttura, non è stato facile”.

A sottolinearlo è Valeria Satta, al termine della legislatura della Regione Sardegna, che nella parte finale l’ha vista come assessore all’agricoltura.

Un bilancio di questa esperienza: “Sono stati tanti i traguardi raggiunti e tante le soddisfazioni, sia nell’Assessorato al Personale e all’Innovazione, dove ho iniziato il mio mandato da Assessore e che mi ha visto amministrare per quasi 4 anni, sia quando sono arrivata in Agricoltura.

Lavorando in emergenza, come ho detto prima, ho dovuto risolvere questioni complesse come l’invasione delle locuste che stavano da anni distruggendo i raccolti dei nostri agricoltori e provocando disagi al bestiame dei nostri allevatori.

Attraverso un lavoro di squadra con una delle agenzie agricole dell’Assessorato, Laore, abbiamo ottenuto un risultato importante riducendo in maniera quasi totale il fenomeno, grazie al progetto dell’Agenzia, alla collaborazione della FAO, dei Sindaci, delle Associazioni di categoria, Corpo Forestale, Volontari, Forestas, Province e Prefetture. Un risultato raggiunto dopo anni di sconforto e disperazione di quei territori e quindi di tutta la Sardegna. Un altro obiettivo raggiunto è stato quello di portare avanti la battaglia del mondo agropastorale, nata ancora prima del mio insediamento, sull’ammanco di 115 milioni sulla PAC, pensiamo ad esempio all’esclusione dell’ovicaprino dall’ecoschema 1 livello 2, un brutto colpo per la nostra isola, che detiene il primato nazionale del numero di capi ovini, alla mancata convergenza sui titoli, al non riconoscimento dell’insularità e a tanto altro.

Pertanto ho deciso di anticipare, con un emendamento di Giunta, la somma mancante in attesa di un intervento del Ministero, scongiurando così una situazione che sarebbe stata disastrosa.

Dopo diversi incontri il Ministro Lollobrigida ha aperto il tanto atteso tavolo Nazionale sulla PAC, sarà un lavoro indubbiamente complesso ma ho apprezzato la promessa mantenuta e l’impegno del Ministro”.

E cosa era rimasto da fare? “Da fare mi era rimasto tanto, soprattutto la sburocratizzazione della gestione delle pratiche di pagamento, la Riforma delle Agenzie agricole, rivedere l’Organismo Pagatore e tanto altro, ripeto avrei voluto fare una programmazione e un lavoro solido con le associazioni ma il tempo non me l’ha permesso”.

Qualche rammarico e soddisfazioni? “Sicuramente mi rammarico di aver avuto poco tempo, il mio focus è ed era orientato sempre a promuovere la nostra terra, il nostro agroalimentare e la nostra enogastronomia in giro per il mondo.

Abbiamo un vantaggio che non tutti hanno, una terra unica, il nostro clima e la nostra aria buona rendono i nostri prodotti eccellenti e di altissima qualità, purtroppo la Regione come Agricoltura non aveva mai fatto una vera promozione ‘Istituzionale’ e i nostri produttori spesso partecipavano ad eventi e fiere da soli e in completa autonomia.
In questo anno e 3 mesi di lavoro abbiamo partecipato ai più grandi eventi internazionali e nazionali di promozione con tantissime aziende sarde, ne sono felice e credo che la strada giusta sia esattamente questa”.

“Il mio futuro? Come sempre mi metto a disposizione” ha concluso la Satta.

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