Sicurezza agroalimentare: l’Europa adotti il modello dell’Italia. Lollobrigida ad Agriumbria: Made in Italy il più controllato al mondo

BASTIA UMBRA (PG) – “Abbiamo chiesto in Europa di fare quello che fa l’Italia; abbiamo creato una cabina di regia fra tutte le forze dell’ordine per efficientare i controlli, con controlli che partono dai porti ed arrivano alla distribuzione. Perché i cittadini si sentano sicuri, le persone che acquistano sappiano che se acquistano un prodotto scegliendo un prodotto di qualità, ed italiano in particolare, comprano davvero quello. Questo però deve essere fatto in tutta Europa, perché il problema è che, all’interno della UE, quello che noi controlliamo nei porti italiani deve essere controllato allo stesso modo. Altrimenti le soluzioni che trovi in Italia non sono sufficienti ad arginare, all’interno del mercato unico, le importazioni e le contraffazioni, se vengono eluse le enorme ad esempio sull’etichettatura”.

Lo ha sottolineato ai nostri microfoni – nello spazio ICQRF – il ministro dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Francesco Lollobrigida, nella prima giornata di Agriumbria, in corso fino a domenica 7 aprile, ad Umbriafiere (Bastia Umbra, Pg).

“Non solo abbiamo produzioni di eccellenza, ma abbiamo le filiere più controllate del pianeta. Abbiamo corpi specializzati, l’ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari), è uno di questi, insieme ai Carabinieri dell’agroalimentare, i Nas, Guardia di Finanza, Guardia Costiera. Ognuno di questi osserva ed attenziona come si sviluppa la nostra produzione. Ed è per questo che le nostri sono qualitativamente rilevati come i migliori e i più sicuri in tutto il mondo, è ovvio che hanno anche costi maggiori ma uno paga salute e sicurezza, questo lo deve comprendere”.

Inoltre ha aggiunto il ministro, sempre sui controlli: “Garanzia per le persone che acquistano e per gli imprenditori che si trovano la concorrenza di prodotti artefatti a prezzi più bassi semplicemente perché sono finti. Troviamo sul mercato vini che non sono vino, formaggi che si richiamano all’italianità ma che non sono prodotti ne con il latte ne con la trasformazione tipica dei disciplinari italiani, abbiamo tante contraffazioni ma abbiamo chi le contrasta quotidianamente andando a colpire coloro che tentano di imbrogliare le persone che acquistano e danneggiare le imprese che si comportano regolarmente”.

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