Fitofarmaci. Lollobrigida, Governo lavora a una graduale riduzione, ma priorità sono le aziende agricole italiane

ROMA – “Sull’utilizzo di prodotti fitosanitari in agricoltura, l’obiettivo del Governo è quello di pervenire ad una graduale riduzione del loro utilizzo, senza tuttavia pregiudicare le produzioni nazionali, già colpite dalle conseguenze di eventi eccezionali, come il conflitto in Ucraina e, ora, in Medio Oriente, e dal perdurare di situazioni climatiche avverse”.

Questa la risposta del Ministro Francesco Lollobrigida alla domanda dell’On. Evi. “Per questo sosteniamo tutte le azioni che contribuiscono alla riduzione delle sostanze chimiche valutate come pericolose dal mondo scientifico, ma alla condizione di garantire alle aziende europee di rimanere competitive sul mercato.

Occorre, infatti, ricordare che le imprese agricole italiane ed europee competono nei mercati con imprese di Stati che adottano protocolli molto più blandi circa l’uso di fitosanitari in agricoltura.

Per questo motivo nei recenti documenti di posizionamento strategico condivisi dall’Italia in sede di Consiglio Agricoltura e Pesca, abbiamo rappresentato la necessità di un rafforzamento del principio di reciprocità che tuteli i nostri prodotti dalla concorrenza sleale di quelli importati da Stati dove la normativa sull’utilizzo degli agrofarmaci è meno restrittiva e permette l’utilizzo di principi attivi da noi vietatati ormai da anni.

In questo quadro, il Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, richiamato dall’interrogante, è destinato a svolgere un ruolo centrale per garantire che la produzione agricola di qualità si svolga in armonia con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di salute pubblica.

Nel Piano, infatti, sono stabiliti gli obiettivi, le misure, i tempi e gli indicatori per la riduzione dei rischi e degli impatti derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle aree agricole, extra agricole e nelle aree naturali protette.

È in corso di completamento la procedura per l’aggiornamento del primo Piano adottato in Italia con decreto interministeriale del 22 gennaio 2014.

In una prima fase è stata avviata una consultazione pubblica; successivamente, le osservazioni e le proposte pervenute dai portatori di interesse sono state vagliate con il supporto del Consiglio Tecnico scientifico, istituito presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del quale fanno parte rappresentanti delle Amministrazioni centrali e delle Regioni e Province autonome.

Il 2023 è stato caratterizzato da un intenso lavoro dei Ministeri competenti: 7 riunioni interministeriali e due incontri plenari del Consiglio tecnico scientifico sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

Il Piano sarà, quindi, inviato alla Conferenza Stato-Regioni per la prevista intesa. Seguirà la pubblicazione del decreto interministeriale in Gazzetta Ufficiale.  Le tempistiche hanno scontato un rallentamento che il nostro Governo ha in larga parte ereditato, dovuto anche alla presentazione da parte della Commissione europea della proposta di revisione del regolamento sull’uso dei prodotti fitosanitari, le cui discussioni, protrattesi per molto tempo, hanno influenzato la stesura del documento.

La redazione del nuovo Piano che sostituirà integralmente quello attualmente in vigore, è stata, dunque, l’esito di un processo inclusivo che ha visto una significativa partecipazione da parte di varie Istituzioni. Il Piano mira ad una diminuzione dei residui da prodotti fitosanitari negli alimenti promuovendo contestualmente azioni per l’aumento della qualità dei prodotti alimentari.

Infine, per quanto riguarda gli aggiornamenti delle azioni svolte dalle Regioni, in materia di utilizzo sostenibile di pesticidi, ad oggi 17 amministrazioni risultano aver già adempiuto trasmettendo la prevista relazione sui progressi realizzati nell’attuazione delle misure. Le Regioni mancanti sono state sollecitate dal Ministero a inviare quanto prima il documento.

Concludo precisando che abbiamo appreso con favore del ritiro da parte della Commissione europea della proposta di Regolamento sull’utilizzo degli agrofarmaci, dei quali il nostro sistema produttivo ha bisogno per mantenere standard produttivi compatibili con il sistema interno e con le richieste del comparto della trasformazione. Almeno fino a quando,  attraverso l’utilizzo delle tecnologie evolutive assistita (TEA),  riusciremo ad avere colture resistenti alle fitopatie e che possano prescindere dall’utilizzo di agrofarmaci, mantenendo inalterati gli standard produttivi.

Consideriamo, infatti, illogico, in termini di tutela dell’ambiente a livello mondiale, mantenere inalterati i consumi, ridurre le produzioni e vederci costretti in Europa ad acquistare prodotti da Nazioni che non rispettano le regole di tutela dell’ambiente e del lavoro che noi imponiamo alle nostre imprese”.

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