Emergenza cavallette nel ravennate: distrutti ettari di erba medica, si previene un nuovo attacco

RAVENNA – Il ministero della Salute, anche su una recente richiesta di AIFE/Filiera Italiana Foraggi  ha autorizzato in questi giorni l’impiego in deroga e in via eccezionale della sostanza attiva Spinosad su erba medica in una vasta area della Romagna flagellata negli ultimi tempi, e in special modo durante l’estate, dall’invasione di cavallette.

L’area interessata investe i Comuni di Cesena, Mercato Saraceno, Sarsina, Meldola e Sogliano sul Rubicone. “Negli ultimi due anni abbiamo dovuto fare i conti con la distruzione di numerosi medicai – spiega il presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, Gian Luca Bagnara – causata  dall’invasione di cavallette. Già lo scorso anno il Ministero aveva concesso l’autorizzazione peraltro prevista dall’articolo 54 del Regolamento 1107/2009, i tecnici all’epoca avevano appena iniziato i sopralluoghi per individuare le grillare da trattare quando è avvenuta l’alluvione che ha bloccato tutto. Pur in un contesto tanto drammatico, si sperava che le inondazioni avessero distrutto le grillare e con esse le uova da cui con i primi caldi fuoriescono le cavallette. Purtroppo, invece, la cera che le avvolge e le ripara per tutto il periodo invernale dopo la deposizione, le ha salvate favorendo la schiusa appena le temperature si sono alzate con il risultato di replicare l’infestazione dell’anno precedente”.

Nell’operazione di contrasto all’invasione di cavallette nei Comuni citati della Romagna sono coinvolti i Servizi fitosanitari della Regione Emilia Romagna e i tecnici del Collegio Periti Agrari della Romagna che già nel 2022 effettuarono un monitoraggio e una mappatura  dei danni causati al territorio dall’infestazione.

Nei prossimi giorni, sfruttando le basse temperature di quest’ultimo periodo, i tecnici preposti effettueranno i controlli per verificare la situazione delle grillare e alla prima schiusa si interverrà con lo Spinosad.

“In questo modo si effettuerà un intervento mirato – spiega Bagnara – che all’efficacia unirà un minor utilizzo di prodotto su aree circoscritte e che, oltre a un ridotto impatto ambientale, garantirà un risultato pressochè certo. In una situazione come questa la tempestività è fondamentale. Non dimentichiamo che il fenomeno legato all’infestazione di cavallette si sta allargando sempre più, soprattutto in quelle zone più marginali dove i terreni non sono arati. AIFE/Filiera Italiana Foraggi ha voluto attivarsi presso il ministero della Salute anche nella speranza che si arrivi in tempi rapidi a elaborare un piano strategico in grado di contrastare con maggiori strumenti agronomici questo vero e proprio flagello. In una situazione emergenziale si deve ricorrere all’utilizzo di mezzi tecnici immediatamente disponibili nel rispetto di tutte le clausole previste, ma siamo convinti che vada sempre più incentivata la logica legata alla lotta biologica e/o integrata”.

AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 impianti di trasformazione situati in diverse regioni italiane. Copre circa il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale con una produzione che sfiora 1 milione di tonnellate/anno, il 60% del quale segue la via dell’export. Con l’indotto genera un fatturato di circa 450 milioni di euro/anno e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 addetti.

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