Cacciatore Italiano DOP, bilancio primo semestre 2025 positivo: produzione a +12,8%, decolla l’affettato (+65%)

MILANO – Chiusura del primo semestre dell’anno più che in positivo per il Cacciatore Italiano DOP che, con una produzione di oltre 2 milioni di Kg, rispetto al valore di 1,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, fa registrare un aumento del 12,8%.

Ancora più marcato il dato dell’affettato in vaschetta che passa dagli oltre 130mila Kg dei primi sei mesi del 2024 ai 215mila dello stesso periodo del 2025, con un incremento a due cifre pari al 65%.

Molto bene anche l’export che, nel periodo gennaio-maggio di quest’anno, cresce del 24% con picchi di incremento registrati in UK (+169%), Austria (+39%), Germania (+28%), Olanda (+18%) e Svizzera (+10%).

“È la prima volta che registriamo un aumento a due cifre di tale portata nel segmento delle vaschette del pre-affettato – commenta Paolo Beretta, Presidente del Consorzio di tutela del Cacciatore Italiano che prosegue – indubbiamente i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP costituiscono una valida alternativa di qualità per chi è alla ricerca di un salume gustoso, pratico da servire e ottimo per snack, spuntini, aperitivi, pic-nic, oltre ad essere consumato con grande facilità come veloce e  gradevole antipasto.

Stiamo, infatti, osservando che la frequenza di utilizzo del Cacciatore Italiano sta aumentando sempre più e una delle occasioni di maggior utilizzo è nel consumo fuori casa, poiché la vaschetta del pre-affettato risulta estremamente comoda e pratica per comporre dei panini gustosi da portare con sé al parco o da consumare al desk, durante la pausa pranzo. Di grande soddisfazione, inoltre, constatare che alcuni dei Paesi dove registriamo incrementi a doppia cifra dell’export (UK, Germania e Svizzera) sono proprio quelli in cui siamo impegnati con una campagna di promozione triennale, cofinanziata dalla UE, che coinvolge anche i punti vendita e la ristorazione e che, evidentemente, sta dando i suoi frutti”.

La ripartizione per canali di vendita conferma la GDO al primo posto con il 59%, seguita dal Discount con una quota del 35% e dal Normal Trade con il 6%. Sul fronte export, la Germania si conferma il primo mercato di riferimento con una quota del 49%, seguita da Svizzera, UK, Belgio e Austria.

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