ROMA – La transizione energetica passa dalle energie rinnovabili da fonti agricole,
attraverso una declinazione della multifunzionalità che la legge di Orientamento agricolo consente ormai da oltre 20 anni, facendo da apripista a livello europeo e portando oggi le energie verdi connesse all’agricoltura ad un valore superiore ai 2,54 miliardi di euro su scala nazionale.
Fieragricola – presentata oggi a Roma la 116 edizione in programma dal 31 gennaio al 3 marzo – alle energie rinnovabili dedica spazio e attenzione, attraverso un’area espositiva all’interno del padiglione 12 e diversi convegni in materia di fotovoltaico, agrivoltaico, biogas e biometano, che rappresentano le declinazioni più immediate nell’ambito del comparto agro-zootecnico.
In una fase di incertezza geopolitica (alla guerra in Ucraina si aggiungono le difficoltà di transito attraverso il Canale di Suez), che potrebbe far crescere come nel 2022 il costo dell’energia per le imprese agricole, lo scenario delle rinnovabili costituisce un’opzione in grado di coniugare la spinta green connessa al Green Deal, agli obiettivi Esg delle Nazioni Unite, al traguardo Fit for 55 dell’Ue, che punta a ridurre le emissioni nette di gas a effetti serra di almeno il 55% entro il 2030, all’esigenza di contenere i costi di gestione delle imprese agricole e alla necessità di migliorare la resilienza di fronte ai cambiamenti climatici, sempre più pressanti e imprevedibili e che hanno portato ad avere il 2023 fra gli
anni più caldi del terzo millennio.
I fondi non mancano
Il provvedimento recentemente firmato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, con cui sono definiti i sostegni alle comunità energetiche rinnovabili (Cer) e all’autoconsumo diffuso, vale nel complesso 5,7 miliardi di aiuti: 2,2 miliardi di fondi garantiti dal Pnrr per i contributi a fondo perduto e 3,5 miliardi di oneri per gli incentivi in tariffa. E secondo gli esperti, la combinazione di agricoltura e produzione agrivoltaica su appena l’1% della Superficie agricola utilizzata dell’Ue potrebbe contribuire a superare gli obiettivi fissati a livello europeo per il 2030 (720 GW in corrente continua) per la produzione di energia solare.
Per completare il layout all’interno del quartiere fieristico, l’area zootecnica potrà contare anche sul padiglione 12, destinato all’esposizione delle attrezzature zootecniche per l’allevamento suino e bovino e alle agro-bioenergie (biogas e biometano).
Biogas e biometano, risorse per la zootecnia. Nell’ambito della transizione ecologica e dell’economia circolare, biogas e biometano rappresentano due opportunità particolarmente interessanti. In Europa, secondo il Report 2023 di Eba (European biogas association) i gas rinnovabili ammontano a 21 miliardi di metri cubi, pari al 6% del consumo di gas naturale dell’Ue. In espansione, a livello comunitario, la produzione di biometano, cresciuta da 3,5 miliardi di metri cubi a 4,2 miliardi di metri cubi nel corso del 2022 (+20% in più rispetto alle rilevazioni precedenti).
Anche in Italia, dichiara il presidente del Cib-Consorzio italiano biogas, Piero Gattoni, “lo sviluppo del biogas agricolo ha rappresentato e rappresenta tuttora per gli agricoltori un ottimo strumento di integrazione del reddito e con il tempo è diventato anche un laboratorio interessante per la sperimentazione di nuove tecniche agricole, tutela del suolo, grazie all’utilizzo del digestato e dell’ambiente”.
Quanto al biometano, specifica Gattoni, “il Pnrr ha dato il via a una nuova stagione di sviluppo del biometano nel nostro Paese, dando l’opportunità alle aziende agricole di aprirsi a nuovi e diversi mercati. Quest’anno sono partiti i bandi per accedere agli incentivi previsti con il Piano. I risultati fin qui ottenuti vedono l’ammissione di 86 progettualità legate allo sviluppo del biometano. Il vero banco di prova si avrà con il terzo bando partito a fine dicembre e con l’attuazione della norma del DL Asset che ha adeguato gli incentivi biometano all’inflazione. Al contempo è necessario garantire un percorso di continuità produttiva alle iniziative che non saranno in grado di riconvertire la produzione a biometano
e tutelare la produzione elettrica da biogas”.
Il nuovo Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) indica che l’Italia deve raggiungere una produzione di 6 miliardi di metri cubi di biometano al 2030 ma, in linea con il lavoro avviato con il Pnrr e seguendo le finalità espresse dal REPowerEu, le potenzialità del settore nel nostro Paese potrebbero essere maggiori, con un potenziale di sviluppo del biometano anche di 8 miliardi di metri cubi al 2030, a cui affiancare un potenziale di prosecuzione della produzione elettrica da biogas pari a 3.200 GWh/anno, secondo lo scenario elaborato dal Cib.
I convegni dedicati alle rinnovabili. Per una consultazione completa dei convegni (sono 140 nei quattri giorni di Fieragricola), è consigliabile consultare il sito della manifestazione.
Fra gli altri, segnaliamo alle ore 15 di mercoledì 31 gennaio (Forum Agroenergie&Suinicoltura, padiglione 12), il Cib-Consorzio italiano biogas tratterà il tema «Biogas e biometano per le aziende agricole: quali prospettive». Il giorno seguente alle ore 11, sempre nell’area Forum Agroenergie&Suinicoltura, il Cib approfondirà la tematica del «Digestato agricolo, un fertilizzante organico da conoscere». Sempre giovedì 1 febbraio, nell’ambito degli approfondimenti dedicati al climate change, si parlerà di «Fotovoltaico e Agrofotovoltaico per una agricoltura sostenibile e competitiva, a che punto siamo?», alle ore 14:30, Fieragricola Arena, padiglione 8. Venerdì 2 febbraio (ore 15:30), QualEnergia.it affronterà in chiave pratica il mondo dell’«Agrivoltaico: come mettere a terra un progetto sostenibile», nell’Area Forum Tech A del padiglione 11.