ROMA – Uno sguardo rivolto al futuro, per accompagnare il mondo agroforestale nel prossimo decennio e oltre. Uno stare al passo con i tempi, e spesso anticiparli, che i dottori agronomi e dottori forestali sanno fare da oltre 100 anni.
Non è un caso che, dati alla mano, è una professione attrattiva per i giovani, poiché attraverso l’innovazione e la competenza si riesce a dare risposte alle criticità più pressanti: fornire cibo sano e sostenibile e a costi accessibili per tutti, migliorare la vivibilità delle città e il verde urbano, professionalizzare l’impiego di fitofarmaci sempre più mirati, salvaguardare la biodiversità e tutelare il paesaggio e il territorio.
AVVIO ALLA FAO
Il XIX congresso nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali si svolgerà a Roma dal 5 al 7 novembre, prendendo avvio nella giornata dedicata al Giubileo Agroalimentare.
Assise del Conaf che torna nella Capitale 22 anni dopo, il Congresso 2003 (24-26 settembre all’ES Hotel) dal titolo “La modernizzazione delle professioni, del sistema rurale, dell’ambiente e dell’alimentazione”.
La prima giornata si svolgerà all’interno della sede della FAO e sarà caratterizzata da una tavola rotonda dal titolo “Portatori di valori nei nuovi equilibri fra produzione agricola e ambiente”, che stimolerà il dibattito con uno sguardo meno specialistico ma più globale e di scenario.
Si parlerà, infatti, di bioetica, di evoluzione del concetto di sostenibilità applicata sia al sociale che all’ambientale, di nuove definizioni di transizione ecologica, degli impatti e delle disparità che possono originarsi con la diffusione delle tecnologie di precisione e dei sistemi di supporto alle decisioni.
Il 6 e 7 novembre, nelle sale del Palazzo del Campidoglio, seguiranno le 4 tesi congressuali, affrontando in sequenza i temi verticali di maggiore interesse professionale.
La prima sessione tratterà “Boschi e foreste: le nuove sfide ambientali”, la seconda è intitolata “Territori e nuovi sistemi produttivi sostenibili”, la terza guarda alle città e agli spazi urbanizzati con “Transizione ecologica nella pianificazione urbana” e per chiudere il percorso, infine, la quarta sessione si occuperà di “Formazione, ricerca e innovazione: strumenti e azioni per la professione del futuro”.
Il 7 novembre, precedendo la chiusura dei lavori, nella tavola rotonda “Il futuro della professione tra gestione dei dati e intelligenza artificiale” si tratteggeranno le più promettenti aree di sviluppo professionale, in cui la capacità di analisi delle informazioni si integrano con il sapere tradizionale. Ecco che i temi in agenda diventano le potenzialità di sviluppo e le ricadute dell’agricoltura spaziale, l’impatto dell’intelligenza artificiale, lo sviluppo di modelli previsionali in epoca di cambiamenti climatici. Settori in cui c’è grande richiesta professionale qualificata e specializzata.
“Il settore agricolo, forestale e zootecnico – sottolinea Mauro Uniformi, presidente CONAF – ha bisogno di professionalità specialistiche. Le tecnologie a disposizione offrono un supporto straordinario, la mole di dati disponibili può raffinare le decisioni in campo a livelli mai visti prima portando l’imprenditore agricolo a migliorare la capacità produttiva con una riduzione degli impatti e accrescendo la sostenibilità della propria attività.
È evidente, però, che è necessario stimolare un cambio di passo nel mondo agricolo e guidare la transizione. E per fare questo servono consulenti preparati, competenti e aggiornati che sappiano accompagnare le imprese agroforestali e zootecniche attraverso i prossimi decenni. È con questo sguardo che abbiamo intitolato il congresso ‘Radici nel futuro’, proponendo tre giorni di dibattiti e riflessioni sul futuro alle porte e sul ruolo che dovranno assumersi i dottori agronomi e i dottori forestali in questo percorso evolutivo.”
Il Congresso si chiuderà infine il 7 novembre, sempre nelle sale del Palazzo del Campidoglio, con la firma della Carta di Roma, il documento di indirizzo che il sistema ordinistico si sarà dato per affrontare gli anni a venire.