Crisi del grano, Confagricoltura Puglia: stiamo lavorando ad azioni concrete

ROMA – “La cerealicoltura pugliese è al centro di una crisi senza precedenti, con conseguenze pesanti non solo per le imprese agricole, ma per l’intero sistema agroalimentare nazionale.

Confagricoltura Puglia, che rappresenta i produttori di grano della regione, denuncia ormai da mesi una condizione insostenibile: i ricavi non coprono più i costi di produzione. Gasolio agricolo, concimi, mezzi tecnici hanno subito rincari vertiginosi, mentre le quotazioni del grano duro sono crollate a livelli che non garantiscono alcuna sostenibilità economica. Nella Capitanata il prodotto viene pagato appena 28 centesimi al chilo, ben al di sotto di quanto necessario per coprire le spese vive di coltivazione” dichiarano congiuntamente il presidente di Confagricoltura Puglia Antonello Bruno e il presidente di Confagricoltura Foggia Filippo Schiavone.
Le oscillazioni dei prezzi, rese ancora più marcate nelle ultime settimane, incidono direttamente sui bilanci aziendali e generano sfiducia tra gli operatori. “Il rischio – sottolineano Bruno e Schiavone – è che un comparto strategico come quello cerealicolo perda progressivamente competitività, con molti imprenditori spinti ad abbandonare le semine. Già negli ultimi tre anni le superfici coltivate si sono ridotte del 13%, e senza interventi immediati questa tendenza non potrà che accentuarsi”.
Confagricoltura Puglia evidenzia come la crisi dei prezzi non possa essere affrontata soltanto con clamori o proteste di piazza, che rischiano di esasperare gli animi di chi lavora ogni giorno con sacrificio. È invece sul terreno della diplomazia istituzionale e dei tavoli internazionali che devono arrivare risposte concrete. La concorrenza sleale, costituita da importazioni provenienti da Paesi extra Ue, ha standard qualitativi lontani da quelli imposti agli agricoltori italiani.
Al tempo stesso occorre rilanciare con forza i contratti di filiera: strumenti indispensabili per dare stabilità nel lungo periodo, orientati alla sostenibilità e all’innovazione. “Questi accordi – affermano i rappresentanti di Confagricoltura – favoriscono un rapporto più stretto tra agricoltori, cooperative, consorzi, trasformatori, fino al consumatore finale, garantendo una distribuzione più equa del valore lungo tutta la catena”.
Il “Granaio d’Italia”, che ha in Capitanata il cuore pulsante, non può essere lasciato a fronteggiare da solo flussi commerciali che erodono il prezzo del prodotto locale proprio nei momenti cruciali della raccolta. “Solo con misure concrete – conclude Confagricoltura Puglia – potremo restituire dignità economica ai nostri produttori e salvaguardare un settore che rappresenta non solo la storia agricola della Puglia, ma anche un presidio strategico per la sicurezza alimentare dell’Italia intera”.
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