Fattura elettronica. Dal 1° ottobre le ‘distrazioni’ costano care

Dal mese di ottobre dimenticarsi di inviare una fattura elettronica può costare molto caro. A nulla vale l’invio magari scartato per qualunque ragione dallo SDI: in questo caso infatti, la fattura è come se non fosse stata fatta. Il periodo transitorio durante il quale non sono state applicate sanzioni o sono state applicate in maniera molto blanda, si è concluso il 30 settembre. Per le operazioni effettuate a partire dal 1° ottobre, dimenticarsi di inviare una fattura elettronica immediata nel termine di 12 giorni dalla data dell’operazione, comporta una sanzione dal 90 al 180% dell’imposta con limite minimo di 500 euro se la fattura non è stata ricompresa nella liquidazione del periodo di competenza (mese o trimestre), o da 250 a 2mila euro se l’imposta è stata compresa nella liquidazione del periodo di competenza ma non è stata recapitata nei termini allo SDI.

Per le fatture “differite”, quelle che interessano le cessioni di beni per le quali è stato emesso un documento di trasporto o un documento similare, il termine per l’emissione/invio allo SDI, è il quindicesimo giorno del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Nella suddetta fattura possono essere compresi tutte le cessioni effettuate nel mese. Il “ritardatario” nell’emissione/invio della fattura elettronica può comunque avvalersi del ravvedimento operoso, se la regolarizzazione avviene prima della contestazione da parte degli organi di controllo, Agenzia delle entrate e Guardia di finanza, versando una sanzione ridotta in relazione ai giorni di ritardo.

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