Voucher vendemmia, chi li boccia, chi li promuove

Pareri contrastanti sull’operazione voucher per la vendemmia 2008. Vendemmiare doveva essere più facile, con meno oneri e burocrazia per le imprese agricole grazie alla circolare pubblicata dall’Inps, invece non mancano le polemiche e le critiche, specie quelle provenienti dalla Uil.

La posizione della Uil – E’ il segretario generale della Uil, Stefano Mantegazza, che accusa l’Inps di fare “un’intensa campagna stampa sull’utilizzo del voucher per la vendemmia in modo inopportuno, sbagliata nei toni e nei contenuti”. Secondo Mantegazza, “l’Istituto di previdenza dimentica di spiegare, sia nei comunicati stampa che nelle circolari esplicative, che il voucher vendemmia è un ticket orario, cosa che non mancherà di creare conflitti e vertenze nel mondo del lavoro”.

Lavoro nero – Dopo ave ribadito che i 170mila buoni venduti corrispondono a circa 26mila giornate di lavoro, pari a 1.300 lavoratori occupati per venti giornate e cioè lo 0,37% rispetto ai 350mila lavoratori occupati nella vendemmia 2007, Mantegazza invita l’Inps a una maggiore solerzia nel combattere il lavoro nero in agricoltura, stimato in oltre il 30% del fatturato prodotto dal settore, e che è fortemente presente anche in questa vendemmia, sintomo dell’incapacità dei voucher di assolvere il compito di deterrenti.

La posizione della Cia – “L’operazione voucher per la vendemmia 2008 è importante, ma è opportuno che questo strumento sia migliorato e perfezionato prima di essere esteso ad altre attività agricole, proprio per rispondere alle esigenze delle imprese agricole nei periodi di raccolta quando necessita una maggiore manodopera”. A sostenerlo è la Cia, Confederazione italiana agricoltori, per la quale questa prima sperimentazione di “buoni”, con studenti e pensionati in prima linea, ha evidenziato difficoltà che hanno creato problemi soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno.

Aspetti positivi – “Ora è indispensabile -avverte la Cia- che vengano superati al più presto tutti quegli ostacoli e quelle farraginosità per rendere lo strumento dei voucher realmente snello ed efficace.” L’operazione, comunque, sta dando, almeno dai primi dati, positivi risultati ed il lavoro svolto dalla Cia è stato importante per dare reale concretezza ad un’iniziativa totalmente innovativa per la nostra agricoltura. I “voucher” possono infatti dare un significativo contributo al contrasto del lavoro irregolare, alla riduzione della burocrazia che soffoca le imprese agricole nonché, in una situazione generale di caro-vita, consentire a studenti e pensionati di integrare il proprio reddito senza alcun onere fiscale e con le relative coperture assicurative e previdenziali.

BM

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