Redditometro in azienda, il grande fratello del fisco

L’Agenzia delle Entrate con l’istituzione del redditometro, strumento per il controllo dell’evasione fiscale per il periodo 2009-2011, intende determinare sinteticamente la capacità contributiva delle persone fisiche in relazione alla “ricchezza manifestata” dal possesso di alcuni beni o dall’utilizzo di alcuni servizi.

Passaggi di proprietà – Se il reddito accertato si discosta per almeno 1/4 da quello dichiarato consecutivamente per almeno 2 anni, scatta l’accertamento. Sotto la lente del fisco finiscono anche i passaggi di proprietà dei terreni agricoli dai genitori ad uno dei figli, stipulati come contratti di compravendita per i quali, però, non c’è stato alcun passaggio di denaro. Se non è possibile ovviare allo strumento della compravendita, è opportuno che gli interessati si rivolgano agli uffici della Confederazione prima di stipulare l’atto notarile, al fine di individuare gli strumenti idonei a limitare il pericolo dell’accertamento.

Richiesta di informazione – In genere, prima della notifica dell’accertamento, i contribuenti interessati dalla verifica ricevono dall’Agenzia delle Entrate una richiesta di informazioni che dovrà essere attentamente compilata e restituita all’Agenzia e che consente di evidenziare situazioni che potrebbero essere sfuggite al fisco. Tra i beni considerati rilevanti dal redditometro, rientrano: aeromobili, navi, imbarcazioni, autoveicoli di grossa cilindrata, cavalli, i servizi prestati dai collaboratori familiari e, soprattutto, gli investimenti immobiliari (acquisti, o donazioni camuffate da acquisti, di terreni, aziende, ecc.).

Giustificazioni – In caso di accertamento fiscale il contribuente può fornire all’Agenzia la giustificazione tra quanto dichiarato in dichiarazione dei redditi e quanto accertato, dimostrando, ad esempio, che il maggior reddito presunto è costituito in tutto o in parte da redditi esenti o esclusi dall’Irpef, oppure, che una parte delle spese per l’acquisto dei beni e servizi di cui sopra sono stati sostenute da altri (familiari). In ogni caso per poter opporre validamente al fisco le ragioni del contribuente, occorre documentazione certa.

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