Quote latte, per Zaia non è un decreto per pochi

“Chi dice che è un provvedimento per pochi intimi dice una bugia. Non è così: il decreto riguarda oltre 17.000 aziende, su un totale di 40 mila. Si tratta di circa il 10% delle aziende, che producono il 25% dei dieci milioni e 800 mila tonnellate di latte prodotte ogni anno nel nostro Paese”. Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia è tornato sulla questione quote latte.
Lo ha fatto durante la conferenza stampa convocata presso la sede della Coldiretti, dove oggi è stato organizzato un incontro per discutere del “Progetto agroalimentare per battere la crisi” e dei principali temi all’ordine del giorno nell’agenda agricola.

Precisazione – “Devo ribadire anche – ha proseguito Zaia – che non si tratta di una sanatoria: come può esserlo visto che ha superato l’esame della UE e che, con la rateizzazione messa a punto nel decreto, gli allevatori dovranno pagare interessi superiori al 6%? E questa è solo la prima, evidente differenza fra il provvedimento messo a punto oggi e quello del 2003. Sei anni fa, un’azienda poteva avere un milione di euro di multa e cento vacche in lattazione senza quote: avrebbe rateizzato la sua multa in 14 anni senza interessi e comprato sul libero mercato l’equivalente della quota spendendo circa 15 mila euro (0,48 cent/kg). La stessa azienda, se rateizzasse oggi, avrebbe la quota regalata dallo Stato per un contro valore di 120 mila euro (0,12 cent/kg) e dovrebbe pagare una rateizzazione al 6% di interessi, che gli costerebbe in 14 anni più di un milione di euro. Mi pare che parlare di sanatoria sia fuorviante”.
 
No all’illegalità – Per “scoraggiare” i produttori illegali, nel decreto, “abbiamo anche introdotto – ha spiegato Zaia – due clausole: se si produce senza quota, la multa è aumentata del 150% e le quote non si potranno vendere fino al primo aprile 2015. Di fatto quindi, chi non rispetta le regole viene espulso dal sistema”. “Solo i disinformati possono sostenere che il prezzo del latte sia crollato dopo la negoziazione italiana in Europa. Oggi – ha aggiunto il titolare del dicastero di via XX settembre – abbiamo 640 mila tonnellate di nuove quote latte, che non incidono in maniera significativa sul prezzo, determinato non dal mercato italiano, ma da quello di altri Paesi europei, soprattutto da quello tedesco”. Riguardo alla questione del Fondo di solidarietà il Ministro ha affermato che “c’è la volontà da parte di tutti di giungere ad una soluzione che risolva definitivamente la questione”. “Questo decreto – ha concluso Zaia – consente di risolvere un problema antico di 25 anni e di riportare nell’alveo della legalità tantissime imprese, con vantaggi per il settore tutto e per i cittadini.”.

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