Viticoltura, in Toscana una nuova normativa

Una nuova legge per la viticoltura toscana. Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la normativa sulla gestione del potenziale viticolo e delle superfici vitate, un atto necessario per adeguarsi ai regolamenti europei.

La legge –  Secondo la normativa, la Regione Toscana dispone di un aggiornato schedario viticolo, gestito con specifici strumenti informatici dall’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Artea). Nello schedario sono contenuti i dati sulle superfici impiantate, la composizione ampelografica, i diritti di impianto e reimpianto, le superfici iscritte negli albi delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche. L’utilizzo dello schedario permette, nei casi consentiti dalle norme comunitarie (ad esempio per estirpazioni, reimpianti, sovrainnesti), di sostituire alle procedure di autorizzazione la dichiarazione unica aziendale (Dua), rilasciata dagli stessi conduttori. Dalla disciplina sono escluse le superfici vitate di estensione inferiore alle due are (un’ara e’ di 100 metri quadrati) destinate al consumo familiare.

I compiti e le sanzioni – La nuova legge specifica anche le competenze ed affida alle province le funzioni amministrative (concessioni e controlli). Per la realizzazione di vigneti sperimentali e’ necessaria la valutazione della Regione. Chi ha realizzato illegalmente alcuni impianti potra’ mettersi in regola entro il 31 ottobre prossimo, con il pagamento di una sanzione di 1.660 euro per ogni decara (una decara e’ di 1000 metri quadrati) o sua frazione.

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