Più 100% bianchetto a tavola, pesce azzurro a rischio

Aumenta in Italia la pesca di bianchetto, i neonati di pesce azzurro, che in due anni è arrivata a toccare quota cento per cento. Un exploit che rischia mettere in serio pericolo il futuro delle risorse ittiche italiane, come  dimostra anche il calo del 12 per cento della produzione totale registrato nello stesso periodo. La denuncia arriva da ImpresaPesca Coldiretti che chiede al Ministero delle Politiche agricole di non rilasciare deroghe al prelievo dei neonati di pesce azzurro, pesci di piccolissima taglia, denominati “bianchetto”, che sono le varietà più giovani di sarde, acciughe, saraghi e altro pesce azzurro. Un tipo di pesca che interessa, almeno a livello ufficiale, qualche decina di imbarcazioni, e che viene effettuata prevalentemente sulla fascia costiera.

Pesca non selettiva –  “Il problema è che questa tecnica di prelievo non è selettiva e, effettuandosi nelle aree di ripopolamento delle risorse ittiche, porta a catturare tutti i tipi di pesce, con grave danno per il nostro mare – denuncia Tonino Giardini, presidente di ImpresaPesca Coldiretti -. Il tutto con il paradosso che da una parte si autorizza a tirar su pesce della misura di due-tre centimetri, mentre dall’altra si multa chi non rispetta la normativa comunitaria sulle taglie minime e, magari, si è ritrovato nelle reti un pesce di otto centimetri invece che di nove”. Una situazione peggiorata negli ultimi anni, complici le deroghe che hanno portato all’aumento delle imbarcazioni impegnate nella pesca di bianchetto, il cui prelievo è letteralmente raddoppiato, passato da 1,8 milioni di chili a 3,6 milioni di chili all’anno. Contestualmente, sottolinea ImpresaPesca Coldiretti, quella che era un’attività tradizionale, ma circoscritta a poche zone ha finito per allargarsi in maniera indiscriminata a sempre più compartimenti, arrivando anche in quelle regioni dove storicamente non era mai stata praticata. “Continuare a permettere un simile stato di cose equivale a un vero e proprio suicidio del sistema, già provato dalla perdita dell’undici per cento del valore delle produzioni – evidenzia ancora Giardini per ImpresaPesca Coldiretti.

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