Pac, il capitolo agricolo dell’Italia a Bruxelles ha un saldo negativo del 3,5%

E’ intervenuto il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, sulle novità in vista della Politica agricole comune. “La discussione della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) in Europa – ha detto il ministro – è l’impegno più importante che ci attende nei prossimi mesi. Al centro ci sono temi come l’ammontare delle risorse che dovranno essere assegnate all’agricoltura italiana, il criterio di ripartizione dei fondi tra i vari Paesi e soprattutto ciò che ha a che vedere con l’effettiva possibilità per l’Italia di evitare il ridimensionamento della spesa agricola, questione che è tuttora sul tavolo del negoziato europeo.  Sono certo – ha aggiunto Galan – che un documento tecnico venga ultimato entro febbraio al fine di coinvolgere le delegazioni degli altri Stati membri e gli europarlamentari in tempo utile  per poter incidere sulla proposta legislativa che verrà definita dalla Commissione all’inizio del secondo semestre del 2011. Ecco perché il prossimo 22 febbraio il Ministero ha stabilito si tenga il Forum sulla “Pac verso il 2020”, per discutere su come rispondere a questioni fondamentali quali l’alimentazione, le risorse naturali e l’uso, nonchè la tutela dei territori".

Riduzione plafond – "Si sappia fin d’ora che una sostanziale riduzione del plafond destinato alla nostra agricoltura è inaccettabile – ha precisato il ministro di Via XX Settembre – , se si considera che attualmente l’Italia, pur realizzando il 12,5% della produzione lorda vendibile ed il 17% del valore aggiunto dell’Unione, riceve soltanto il 10% della spesa agricola comunitaria a fronte di un contributo italiano al bilancio dell’Unione del 13,5% con conseguente saldo negativo, per il capitolo agricolo, del 3,5%. Tutto ciò spiega a sufficienza perché su questi temi oggi ci sia stato un consenso unanime espresso da tutte le forze presenti nella Camera dei Deputati, che in tal modo hanno rinnovato unitariamente una volontà politica che non conosce contrapposizioni o divisioni su quanto riguarda il presente e il futuro del nostro sistema agricolo. In breve, si è ripetuto quanto successo con il voto unanime sulla legge per l’etichettatura trasparente”.

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