Zootecnico e vitivinicolo, azioni di semplificazione in Piemonte

Il processo di sburocratizzazione e semplificazione degli iter burocratici a carico degli agricoltori avviato dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura continua costante nel tempo riscontrando ottimi risultati.

Il settore zootecnico – L’ultima novità in ordine di tempo riguarda i P.U.A. (Piani di Utilizzazione Agronomica): in primo luogo a partire dal 1° gennaio 2012 per tutte le aziende l’aggiornamento del piano sarà necessario solo ogni quinquennio anziché annualmente. Al di fuori delle zone vulnerabili da nitrati inoltre, mentre precedentemente il piano doveva essere presentato da tutte le aziende con una produzione di azoto zootecnico annuo superiore ai 6 mila Kg, a partire dal 1° gennaio 2012 dovrà essere fornito soltanto più da parte di quelle imprese agricole tenute ad avere l’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) e le aziende che allevano bovini per più di 500 UBA (Unità bovino adulto). Il nuovo piano della Regione Piemonte è stato impostato in modo da massimizzare e sfruttare al meglio le informazioni già in dotazione della pubblica amministrazione, grazie all’automatizzazione della raccolta dati attuata da anni nella Regione Piemonte, e snellendo il percorso normativo da seguire.
Il provvedimento inerente i P.U.A. si traduce conseguentemente in un vigoroso decremento dei tempi dedicati alla burocrazia, riduce al minimo l’eventuale apporto tecnico esterno per la redazione del piano e, in ultimo, non per importanza, si traduce in un risparmio economico per il titolare dell’azienda.

Il settore vitivinicolo – Anche nell’ambito del settore vitivinicolo l’Assessorato all’Agricoltura procede nell’opera di snellimento burocratico e semplificazione; dopo aver ricevuto le istanze del comparto vino, sono state confermate le agevolazioni per quanto concerne l’impiego alternativo dei sottoprodotti del vino: il percorso intrapreso dalla Regione Piemonte, nuovamente regolamentato attraverso la determinazione n° 1061 dell’ottobre 2010, consente l’uso agronomico ed energetico dei sottoprodotti della vinificazione rispetto all’obbligo di distillazione imposto fino a qualche anno fa. Inoltre da parte regionale è stata recentemente convenuta e chiarita la possibilità di pianificazione e organizzazione in più giorni dello smaltimento dei sottoprodotti della vinificazione, andando incontro in questo modo alle esigenze dei produttori, spesso impossibilitati -per eccesso di lavoro- di provvedere allo spandimento nelle giornate corrispondenti alla vinificazione. Gli agricoltori potranno dunque cumulare secondo regolamento fecce e vinacce nel periodo vendemmiale, per poi procedere nel riutilizzo alternativo nel momento più opportuno (pur rispettando la normativa). L’Assessorato non solo ha accolto le istanze del territorio allargando le possibilità di sfruttamento dei sottoprodotti, ma con il tempo ha ampliato l’uso alternativo di fecce e vinacce alla totalità delle aziende del comparto.

Le parole dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto – “Agli agricoltori deve essere consentito di lavorare. Da inizio legislatura mi sono posto l’obiettivo di pensare a una realtà agricola, quella piemontese, in cui gli agricoltori fossero aiutati dall’Amministrazione Pubblica e agevolati nell’attività che quotidianamente conducono con passione. Per questo da oltre un anno stiamo procedendo ad abbattere tutta quella burocrazia, tutti quegli iter amministrativi inutili che altro non fanno che rendere impossibile il lavoro dell’azienda agricola. Un buon lavoro è stato portato a termine fino a questo momento, ma restano ancora tanti, troppi, gli ambiti sui quali abbiamo intenzione di intervenire e su cui stiamo lavorando augurandoci di poter ottenere risultati apprezzabili nel prossimo futuro”.

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