Pac, l’agricoltura del futuro sia ecosostenibile e di qualità

“Il modello di agricoltura che vogliamo costruire passa anche attraverso la Politica Agricola Comune. Fino a qualche settimana fa, sul tavolo avevamo solamente il criterio della superficie, ora non è più così. Un sistema basato sui disincentivi farebbe abbandonare le campagne, cosa in parte già avvenuta. Corriamo ancora il rischio di costruire una PAC in piena contraddizione con quello che il mondo si aspetta anche dall’Europa”. Così il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, si è espresso, alla vigila della proposta della Commissione Europea sulla riforma della PAC,  nel corso della manifestazione "Monte Vibiano: riflessioni a tre anni dalla Green Revolution: essere verdi in Italia, risultati, obiettivi, esempi e confronti" a Marsciano in Umbria all’Azienda "Castello Monte Vibiano vecchio" prima azienda agricola al mondo certificata a zero emissioni CO2.

Sguardo sul futuro –  “Da qui al 2040 – ha proseguito Romano – il pianeta avrà un bisogno di cibo notevolmente superiore a quello odierno, è perciò necessario porre le basi sin d’ora per fare fronte a questa domanda crescente che ha un valore che esula dal dato meramente economico. Dobbiamo affrontare il problema delle speculazioni sulle commodities: il prezzo dei cereali è raddoppiato rispetto allo scorso anno. C’e’ un evidente squilibrio nell’utilizzo delle risorse agricole. Il mondo agricolo italiano – ha sottolineato il ministro – chiede per la Nuova PAC l’introduzione di criteri fondamentali come la Produzione lorda vendibile, la qualità e le risorse umane impiegate in agricoltura. Il modello agricolo che dobbiamo portare avanti è quello delle eccellenze. Dobbiamo puntare su una qualità elevata che va costruita giorno per giorno. Noi siamo vocati all’eccellenza, ma dobbiamo mettere maggiore impegno nel marketing e nel retail. Dobbiamo fare scelte chiare e univoche: no agli OGM, sì all’eco sostenibilità, sì alla green economy”.

La forza del made in Italy – “Trasformiamo i nostri punti di debolezza in punti di forza: approfittiamo della nostra non competitività sulle commodities, per puntare su prodotti di qualità. I problemi si possono affrontare e risolvere: per il vino in Russia ci siamo mossi – ha proseguito Romano – per fornire i prezzi reali dei nostri vini tramite Ismea. Noi siamo bravi a promuovere i nostri campanili, ma oggi è il momento di fare squadra. Il Made in Italy si deve presentare compatto e unito come è successo ad Anuga, dove con 1050 espositori siamo stati partner di uno dei più importanti eventi del settore. Facciamo squadra anche nella produzione raggiungendo una massa critica che ci consenta di affermarci sui mercati. Dobbiamo costruire insieme –  ha concluso Romano –  le politiche che verranno fatte in questi anni. Domani partono, di fatto, i veri negoziati per la PAC, il 40% del bilancio dell’Unione Europea va all’ agricoltura, non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo, farci trovare impreparati.”

 

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