Vino e mercato mondiale: il Veneto si presenta

“Oggi il Veneto, primo esportatore enologico a livello nazionale e di fatto il maggiore produttore di vini da vitigni autoctoni di qualità, è il territorio che presenta la più alta competitività nel mercato mondiale”. Ne è più che sicuro l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, che snocciola numeri e cifre in occasione della vendemmia con i giornalisti del Raboso destinato al Malanotte DOCG. “Quest’anno per la prima volta dopo molti anni – ha ricordato Manzato – la domanda planetaria da parte dei consumatori supererà l’offerta della produzione mondiale, impoverita da una vendemmia non particolarmente produttiva ma anche dagli espianti di vigneti realizzati in molti dei cosiddetti Paesi emergenti, dove è stata vista come occasione per nuove opportunità economiche piuttosto che come settore che valorizza ad un tempo territorio, tradizione e lavoro agricolo. In questo scenario il Veneto si pone oggi, oggettivamente, come il maggior fornitore di vini di qualità al prezzo più competitivo”.

Vendemmia 2011 – “Con la vendemmia di quest’anno – ha fatto presente Manzato – il Veneto avrà a disposizione circa 8 milioni di ettolitri di vino, quasi la metà dei quali a DOC, da quest’anno con 14 DOCG. Delle DOC, tre hanno dimensioni qualitative e quantitative senza concorrenti: si va dalla Denominazione Prosecco, le cui stime valutano in oltre 340 milioni di bottiglie lo spumante venduto (68 milioni solo di DOCG Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene), a fronte ad esempio dei circa 320 – 325 milioni di bottiglie previste per lo Champagne; alla Doc Valpolicella con circa 550 mila ettolitri, alla DOC Soave da poco meno di 450 mila ettolitri, cui si affiancano tante altre denominazioni uniche e preziose come Bardolino, Garda Durello, Breganze, Colli Berici, Colli di Conegliano, Colli Euganei, Montello e Colli Asolani, Lison Pramaggiore e Piave, solo per citarne alcune. Le DOCG sono peraltro le punte di diamante al più alto livello della nostra piramide enologica di qualità, fatta soprattutto e sostanzialmente di viticoltura autoctona, costruita e fatta crescere con la ricerca e la sperimentazione. Questi vini hanno il riconoscimento della DOCG soprattutto per essere più facilmente riconoscibili dai consumatori come vertici dell’eccellenza”.

 

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