Nocciole piemontesi, la Regione investe per la tutela del comparto

Tutelare e valorizzare le potenzialità del comparto corilicolo. Nel 2011 la Regione Piemonte ha avviato un’attenta campagna per il settore delle nocciole di cui il territorio è ricco.

La coltura – In Piemonte la coltura del nocciolo si trova prevalentemente nelle fasce collinari e montane e svolge un’indispensabile funzione di salvaguardia del territorio. Le principali piantagioni si trovano nelle provincie di Cuneo, Asti e Alessandria, circa 12mila ettari per una produzione totale di quasi 170 mila quintali, valore stimato di 1,6 milioni di euro. La nocciola piemontese è apprezzata per le sue qualità, tuttavia non è in grado di soddisfare quantitativamente le richieste del mercato. Proprio per dar slancio alla produzione locale della nocciola, la Regione Piemonte ha approvato, nel mese di febbraio 2011, il “Programma regionale per la filiera corilicola” al quale è succeduta la pubblicazione del bando e lo stanziamento di 1 milione di euro. Nei mesi a seguire sono state analizzate le richieste di finanziamento e sono stati concessi contributi a progetti ritenuti validi per un totale di 878.897 euro.

I finanziamenti ministeriali – La Regione inoltre, a beneficio dei propri produttori, ha visionato e seguito con attenzione le opportunità statali: attraverso il D.M. 17188 del 4 novembre 2010, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha stanziato un apposito fondo a disposizione delle Regioni Piemonte, Campania, Lazio e Sicilia con il fine di finanziare progetti volti alla realizzazione di sistemi per promuovere la produzione, la commercializzazione e la valorizzazione delle nocciole tramite il legame con il territorio di produzione. Le sole aziende piemontesi, nel corso del 2011, hanno ottenuto quasi un terzo delle risorse ministeriali totali a disposizione delle quattro Regioni: su un totale di 1.800.000 euro, i progetti piemontesi presentati hanno ottenuto contributi per 558.000 euro. La Regione infine è stata ulteriormente coinvolta nel corso dell’anno nell’ambito di progetti sempre di origine ministeriale, attraverso i quali le aziende piemontesi della filiera corilicola, data l’indiscussa qualità della produzione, hanno ottenuto finanziamenti finalizzati alla valorizzazione del prodotto.

Sostenere i produttori – “La qualità della nocciola piemontese non è in discussione, il riconoscimento dell’IGP nel 1993 ne è una conferma – ha detto  l’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto -, piuttosto è necessario lavorare per sostenere i nostri produttori, i quali hanno dimostrato di saper lavorare egregiamente, ma che necessitano di aiuto per poter incrementare la produzione e poter dare risposte ad una domanda di mercato consistente. La Regione ha voluto subito dare un segno importante attraverso il “Programma regionale per la filiera corilicola”, ma allo stesso tempo l’assessorato ha voluto rendersi attivo per non perdere occasioni di finanziamento importanti provenienti dal ministero. La qualità della filiera piemontese la conosciamo approfonditamente, sarebbe un peccato non sfruttare opportunità di rilievo”.

 

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