Sisti (Conaf), Un’Italia moderna deve avere una agricoltura forte e di qualità

«Un’Italia moderna deve avere una agricoltura forte e di qualità. Innovazione ed etica rivestono un ruolo fondamentale per il presente e per il futuro e le nostre scienze agrarie, ambientali e forestali, la nostra professione si dovranno occupare sempre meno di carte e sempre più di innovazione». Lo sottolinea Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf) – con circa 22mila iscritti suddivisi in 92 ordini provinciali in tutta Italia – in vista del Professional Day, in programma giovedì 1 marzo a Roma, dove sarà rimarcata l’importanza delle libere professioni per lo sviluppo del Paese.

Modelli di sviluppo – «Dobbiamo ripensare i modelli di sviluppo, cooperare nell’innovazione coinvolgendo i produttori e i consumatori nelle scelte. La partecipazione nella ricerca agricola del mondo della produzione, della professione e delle popolazioni – spiega Sisti – è elemento fondamentale che riporti al centro dei valori  il capitale umano e non solo quello finanziario, attraverso scelte obbligate, spostando il baricentro del valore sulla produzione e sulla professionalità dei ricercatori e dei tecnici, con particolare attenzione all’etica dei comportamenti, alla deontologia. Questo termine appartiene a noi professionisti e ci differenzia dagli altri servizi: infatti un servizio professionale deve guardare non al solo prezzo, ma rispondere alla correttezza dei comportamenti, della scienza e con coscienza, con il risultato che spesso non si possono assecondare i desiderata del committente».

L’analisi del presidente Conaf – «La categoria professionale che si occupa di come produrre cibo, di come rispettare le risorse naturali, di come progettare le città nei loro aspetti qualitativi – anticipa Sisti – non può sottrarsi alla proposizione di idee e di riflessioni che possano delineare un nuovo modello di sviluppo,  un nuovo rapporto tra consumo e produzione, un nuovo modello tra urbanizzazione e ruralità. Noi non ci tiriamo indietro: il nostro compito è quello di rimettere al centro l’innovazione nei processi di sviluppo, integrando e cooperando per compensare il processo di globalizzazione che ha prodotto paure e determinato significative sperequazioni non solo tra il nord e il sud del pianeta, ma soprattutto tra generazioni e tra i diversi strati sociali».

Mondo da sfamare – Oggi, accanto a quasi un miliardo di persone denutrite, c’è più di un miliardo di persone che soffre di eccesso ponderale, causando elevati costi della salute a fronte di un cinquanta percento di cibo che finisce in discarica. Questo incremento del benessere, di per sé positivo, ha reso però ulteriormente fragile il nostro sistema ed in particolare l’ecosistema con la conseguenza che dobbiamo riprogettare i nostri stili di vita. Negli ultimi 40 anni si è registrata una crescita economica media del 3,5 per cento l’anno, mentre nel periodo a ridosso dell’attuale crisi economico-finanziaria il tasso di crescita annuo ha toccato addirittura punte del 4,7 per cento, con valori, nei Paesi in via di sviluppo e di recente industrializzazione tre volte superiori a quelli registrati nei Paesi industrializzati. Nel quadro dell’Agricultural Outlook 2009, l’OCSE prevede, inoltre, che la produzione agricola crescerà mediamente in misura inferiore ai tassi di crescita registrati negli anni precedenti. In particolare viene sottolineato che i programmi volti a rilanciare la congiuntura, realizzati in numerosi Paesi, hanno determinato un massiccio incremento del debito pubblico e attualmente diversi Paesi incontrano difficoltà a onorare i propri debiti. A seguito della crescita della popolazione mondiale e dello sviluppo degli insediamenti entro il 2025 si ipotizza che andranno persi, a causa della impermeabilizzazione dei suoli, dai 30 ai 40 milioni di ettari di superfici agricole. Siccome la maggior parte delle città è costruita in zone fertili è giocoforza che il maggiore fabbisogno di superfici andrà a scapito dei terreni agricoli di buona qualità. La Banca Mondiale ritiene che ogni anno andranno persi dai 5 ai 10 milioni di ettari di terreni agricoli a causa del forte degrado, oltre all’aumento della domanda mondiale di generi alimentari, alimenti per animali e materie prime vegetali per la produzione di biocarburanti e bioenergie. I prezzi saranno sempre più volatili, le necessità più impellenti, la stabilizzazione degli approvvigionamenti (sicurezza alimentare) una condizione indiscutibile per limitare le crisi alimentari e le sollevazioni popolari.

La diretta del professional day – La giornata di mobilitazione nazionale dei Professionisti organizzata per giovedì 1° marzo da Cup, Pat, Adepp e dalle altre componenti del mondo ordinistico, sta raccogliendo numerose adesioni. Oltre 27 fra Ordini e Collegi e oltre 700 mila Professionisti parteciperanno all’evento dall’Auditorium della Conciliazione a Roma e dalle 150 sedi su tutto il territorio nazionale collegate, in video conferenza, con il coordinamento di Isidoro Trovato (Corriere della Sera) e Ignazio Marino (Italia Oggi). Modererà la diretta Tiziana Ferrario.  Interverranno Ferruccio De Bortoli, Direttore del Corriere della Sera e Paolo Panerai, Direttore di Italia Oggi, oltre ai Presidenti degli Ordini e Collegi Professionali e i Presidenti delle Casse di Previdenza dei Professionisti. La diretta sarà seguita da Reteconomy sul canale Sky 816 e in web streaming su live.reteconomy.it a partire dalle 10 di giovedì 1°marzo. 

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