Pesca, in Veneto unità di crisi per rottamazione e compensazione

Sono state definite stamani, nel corso della riunione dell’Unità di crisi della pesca in Veneto convocata dall’assessore Franco Manzato, le priorità da inserire nel bando di assegnazione del Fondo Europeo per la Pesca finalizzato alla “rottamazione” delle imbarcazioni da piccolo strascico costiero dei pescatori dell’Alto Adriatico che vogliano abbandonare l’attività. Fino ad ora i bandi ministeriali hanno di fatto privilegiato le grandi imbarcazioni, rispetto a quelle più piccole utilizzate nell’Adriatico settentrionale, dove gli operatori non hanno potuto usufruire di questa opportunità in un momento di pesante crisi del settore. L’Unità di crisi ha definito criteri secondo i quali il 50 per cento del punteggio verrà assegnato in base all’età dell’imbarcazione (un punteggio più alto alle barche più vecchie); il 30 per cento in base alla lunghezza della barca, privilegiando quelle più piccole; il residuo 20 per cento del punteggio verrà assegnato sulla base dell’età proprietario, favorendo il ritiro dei più anziani. “L’importo messo a disposizione dal Veneto per sostenere il comparto peschereccio – ha ricordato Manzato – ammonta a 5 milioni 400 mila euro, recuperati nell’ambito dell’Asse 1 nel Fep (Fondo Europeo per la Pesca). Di questa somma un milione verrà possibilmente utilizzato come compensazione socio-economica: una sorta di premio conferito ai pescatori che abbandonano l’attività, un “trattamento di fine rapporto lavorativo” che ammonterà a circa 18 mensilità, per un totale di 18 mila euro assegnati a ciascun operatore della pesca a piccolo strascico costiero che si ritirerà dal lavoro”.

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