Trattori, calo delle vendite interne. Cresce l’export, boom in Oriente

Record negativo di vendite per le macchine agricole nel primo semestre del 2012 (-21,9 per cento le immatricolazioni rispetto allo stesso periodo del 2011) e, per la prima volta, la prospettiva di chiudere al di sotto delle 20mila unità vendute in Italia. Cifre alla mano, «il mercato nazionale ha assorbito poco meno di 10.600 trattrici nei primi sei mesi», dichiara Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma.
Il numero uno della federazione dei costruttori di macchine agricole, che aderisce alla Confindustria, ha rilasciato all’Ufficio stampa di Fieragricola una lunga intervista (pubblicata integralmente sul sito www.fieragricola.it), della quale pubblichiamo un estratto. Le ragioni della frenata vanno individuate solo in parte nella crisi, perché – secondo Goldoni – a pesare sul crollo delle vendite influisce anche la «riduzione sensibile del numero di aziende agricole nel nostro Paese», che con 1.620.844 imprese ha subito una cura dimagrante del 32,3 per cento (fonte: Censimento agricoltura Istat). Infatti, i modelli industriali agrimeccanici comparabili con l’Italia, ovvero Francia e Germania, «hanno già superato brillantemente la crisi internazionale del 2008-2009, tanto che le vendite risultano in crescita del 6,4 per cento in Germania e del 13,3 per cento in Francia».

I numeri italiani – «Rispetto alle 13.556 trattrici immatricolate nel primo semestre del 2011 – spiega nel dettaglio Goldoni – quest’anno le vendite si sono fermate 10.589 unità. In negativo sono anche i dati relativi alle mietitrebbiatrici (-7,5 per cento), alle trattrici con pianale di carico (-23,7 per cento) e ai rimorchi (-15,2 per cento)». Una caduta che va avanti da anni e che «ha visto un miglioramento limitato solo ai primi mesi dello scorso anno, per effetto degli incentivi alla rottamazione, oggi difficile da attuare». Si tratta di una sofferenza trasversale, che colpisce anche le macchine per movimento terra e quelle per il giardinaggio.

Export positivo – Tengono le esportazioni, che dopo l’incremento del 14 per cento nel 2011, nei primi quattro mesi del 2012 avanzano del 18,4 per cento per le trattrici e all’8,3 per cento per le altre tipologie di macchine. In crescita sono anche le esportazioni per il comparto del movimento terra. Oltre ai tradizionali mercati di Francia e Germania, salgono le quote degli Usa (terzo mercato) e della Russia (al sesto posto, con 37mila trattrici assorbite nel 2011). «Sono letteralmente esplosi, in questi anni, India e Cina – osserva FederUnacoma – con rispettivamente 470mila e 350mila trattrici importate».
Nel mirino dei costruttori italiani c’è anche l’Africa, come rivela Goldoni: «Il continente ha un gap enorme da colmare, visto che ad oggi detiene appena il 2 per cento del totale delle trattrici operanti nel mondo».

Sicurezza e Psr – Fra le leve per la crescita Goldoni menziona anche quella relativa alla sicurezza. «Abbiamo ancora una significativa incidenza di infortuni in agricoltura e questo merita grande attenzione. Gli standard di sicurezza dei mezzi meccanici oggi si presentano davvero molto evoluti, anche con l’impiego di dispositivi elettronici avanzati – puntualizza – e la causa principale degli incidenti rimane l’imprudenza e la superficialità di molti operatori e l’obsolescenza dei mezzi meccanici utilizzati. Anche per questo occorre una politica che incentivi l’introduzione di mezzi di nuova generazione, magari utilizzando le risorse dei Piani di sviluppo rurale (Psr)».

 

Informazione pubblicitaria