Mastrosimone (Basilicata): più infrastrutture e innovazione per il rilancio dell’agricoltura lucana

Rafforzare il sistema delle infrastutture e spingere sull’innovazione, agevolare il ricambio generazionale e trasformare i punti di debolezza in punti di forza. L’assessore regionale all’agricoltura della Basilicata, Rosa Mastrosimone,  traccia un bilancio dell’anno appena concluso per l’agricoltura lucana, ma soprattutto rivela – in esclusiva ad agricultura.it – quelli che sono i programmi e gli obiettivi per il 2013.

Assessore Mastrosimone, che anno è stato il 2012 per l’agricoltura della sua regione, tracci un breve bilancio

Con una strategia orientata ad accrescere la competitività dell’agricoltura, le azioni messe in campo nell’ultimo anno dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata sono state indirizzate a favorire il ricambio generazionale e investimenti strutturali, la semplificazione amministrativa e l’ adozione di strumenti finanziari per uscire dalla crisi. Sono stati autorizzati, nel complesso, pagamenti a valere sul PSR per oltre 108 milioni di euro a favore delle aziende agricole e del mondo rurale lucano. Il Dipartimento ha raggiunto l’obiettivo dell’N+2 sul disimpegno automatico delle risorse europee del PSR Basilicata 2007/2013. Sono quasi 57 milioni di euro le risorse comunitarie del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale liquidate entro il 31 dicembre scorso a favore dei beneficiari degli interventi del PSR. Otto i bandi emanati per far fronte alle esigenze del mondo agricolo e del territorio lucano.

Quali saranno le iniziative ed azioni previste per il 2013 per il rilancio (o conferme) dell’agricoltura regionale?

Essere riusciti nell’arco del 2012 a mettere in circolo 108 milioni di euro a favore delle aziende agricole, in un momento di forte crisi, è per noi un risultato importante, in quanto ci permette di dare l’opportunità al settore lucano per una ripresa economica e guardare quindi al nuovo anno con un margine di ottimismo. Come ho detto, è stata rispettata la spesa comunitaria, la regola N+2 dell’Unione europea. Un risultato raggiunto grazie all’emanazione dei bandi, alla rapidità con cui sono state istruite le domande e alla velocizzazione dei pagamenti, ma soprattutto all’egregio lavoro di tutta la struttura dipartimentale e dell’Arbea. Sono convinta che gli interventi adottati dal Dipartimento, che favoriscono il ricambio generazionale e gli investimenti strutturali, oltre a quelli destinati al miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, potranno sicuramente contribuire ad accrescere la competitività del settore agricolo e forestale della Basilicata. Ulteriori ed importanti azioni verranno messe in campo a partire da questo mese per i diversi comparti dell’agricoltura lucana, settore vitale e trainante dell’economia della Basilicata.

In vista delle prossime Politiche, cosa auspica dal nuovo Governo nazionale e cosa chiede per l’agricoltura?

Una maggiore attenzione verso il settore agricolo e verso i problemi finanziari delle aziende, del Mezzogiorno e, in particolare, della nostra realtà territoriale. Sicuramente una politica di valorizzazione, che attraverso il protagonismo delle regioni ridefinisca le eccellenze culturali e gastronomiche, ma anche naturalistiche intorno a cui costruire lo sviluppo e la crescita territoriale. Anche in Basilicata la congiuntura economica sfavorevole ha colpito le imprese di tutti i comparti produttivi portando ad una drastica riduzione della loro redditività. Lo sfavorevole andamento dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli e il forte incremento dei costi di produzione, soprattutto dei fertilizzanti, del gasolio e dei fitofarmaci ha causato una condizione di sofferenza, aggravata dalle misure adottate dal Governo nazionale per arginare una crisi economica cronicizzata, quali IMU e aumento delle accise. Inoltre, per quanto riguarda le alluvioni 2011, per esempio, la legge di stabilità appena varata dal Governo esclude dai risarcimenti gli agricoltori di Basilicata e Puglia, vittime dell’alluvione del marzo 2011. Non è  possibile che lo stesso evento atmosferico che nel marzo del 2011 ha prodotto danni anche nelle Marche possa essere risarcito solo a quest’ultima regione, dimenticando Basilicata e Puglia. Destinare oltre 100 milioni di euro ai territori e alle popolazioni colpite dalle alluvioni e dimenticare la Basilicata e la Puglia equivale ad affermare che esistono due Italie. Occorre uno sforzo politico di consapevolezza che i valori espressi dal mondo agricolo come la solidarietà, la cooperazione e il rispetto dell’equilibrio socio-naturale, cruciali, sempre attuali ed insostituibili sono poi i temi fondamentali sui quali puntare per il futuro del Paese. Auspico che le possibili soluzioni alle problematiche fin qui affrontate trovino spazio in un quadro organico di provvedimenti finanziari e legislativi, a livello di Governo nazionale.

Il 2013 sarà l’anno che porterà l’agricoltura nella nuova Pac: qual è il ruolo che a suo avviso dovrebbero avere le Regioni e quali interventi e modiche finali auspica sul documento attuale?

Le regioni devono avere un ruolo attivo nella discussione sul futuro della Politica Agricola Comunitaria, dopo il 2013, essendo in gioco i destini delle agricolture di tutta Europa, quindi dell’Italia, e  particolarmente, quelli di una regione come la Basilicata ad elevatissimo tasso di ruralità, dove il tessuto agricolo è parte integrante del sistema economico e rappresenta un importante sbocco occupazionale.  La Regione Basilicata, attraverso il Dipartimento Agricoltura, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, della Commissione Politiche Agricole e del Coordinamento Tecnico Interregionale, partecipa infatti attivamente ai lavori di preparazione della nuova riforma della Pac, all’indomani della proposta elaborata dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo. Tutti concordiamo nel ritenere che l’agricoltura sia in una buona posizione per contribuire in misura rilevante alla realizzazione delle priorità della nuova strategia UE 2020, vale a dire affrontare il cambiamento climatico e creare nuovi posti di lavoro attraverso una crescita verde e la produzione di energie rinnovabili, continuando al contempo a fornire sicurezza alimentare ai consumatori europei, grazie all’offerta di prodotti alimentari sicuri e di elevata qualità. Tale posizione non può prescindere da una forte azione politica da parte degli stati membri, ed in particolar modo dall’Italia, che lavori prima a riformare le politiche agricole stabilendo degli obiettivi ben precisi e successivamente affronti il nodo delle risorse finanziarie. Di concerto con gli assessori all’agricoltura delle altre regioni  stiamo ponendo particolare attenzione  alle principali novità nelle trattative sulla riforma della Pac 2014-2020 che riguardano la definizione di agricoltore attivo e il greening . Riguardo al primo punto, si sta lavorando attorno all’idea di una “lista negativa”, cioè di coloro che non possono essere considerati attivi. Si tratterebbe di escludere dai benefici dei pagamenti diretti i soggetti per i quali l’attività agricola è marginale e frutto di strategie di diversificazione delle attività mentre le maggiori perplessità riguardano il greening, e in particolare, il sistema di vincoli su cui si propone di basare la componente ecologica dei pagamenti diretti, disegnati in modo squilibrato rispetto ai Paesi dell’Ue, e poco efficace rispetto all’effettiva capacità di remunerare la produzione di beni pubblici ambientali. L’auspicio è che la riforma della Pac diventi più mirata e tenga in debita considerazione le specificità del mondo rurale, insieme all’esigenza di una semplificazione delle sue norme e dei controlli.  

In conclusione: per il 2013 quali sono i buoni propositi e gli aspetti da migliorare per la “sua” agricoltura?

Le ultime due generazioni di agricoltori hanno fatto grandi progressi e l’intero settore ha vissuto una profonda trasformazione, perciò il mondo agricolo si propone come leva importante e capace di rimettere in moto lo sviluppo. L’agricoltura lucana deve risolvere alcuni punti di criticità: problemi legati al completamento, all’ammodernamento e alla gestione delle opere irrigue, unità produttive frammentate e polverizzate, la carenza di infrastrutture (in particolare il sistema dei trasporti che penalizza le imprese sul piano dei costi e della competitività), l’insoddisfacente sistema dei servizi alle imprese agricole, un processo di senilizzazione preoccupante soprattutto nelle aree interne. A proposito di quest’ultimo punto vorrei evidenziare che gli interventi per favorire il ricambio generazionale hanno fatto registrare la nascita di  circa 300 nuove imprese e circa  16 milioni di euro sono stati destinati al finanziamento delle 485 domande ammesse alle provvidenze del bando della Misura 112 del Piano di sviluppo rurale 2007-2013 per l’insediamento dei giovani agricoltori. In questo delicato momento dell’economia e con il sostegno convinto del Presidente della Regione Vito De Filippo abbiamo immesso sul territorio  16 milioni di euro a favore di tanti giovani lucani che hanno deciso di intraprendere la strada dell’imprenditoria agricola e di rimanere e di investire in Basilicata. Stiamo puntando sul ricambio generazionale, proprio guardando ai giovani come risorsa da valorizzare e sostenere, le prospettive che affidiamo a loro nel settore, seppure in un momento difficile dell’economia, sono particolarmente positive. Le criticità possono trasformarsi in punti di forza  e fornire nuove opportunità attraverso strumenti di intervento legati alla valorizzazione del territorio e dei suoi modelli organizzativi.

Lorenzo Benocci

Informazione pubblicitaria