Agronomi, reti professionali europee per sfida con nuovo modello sviluppo rurale

«Costruire un nuovo modello di sviluppo coniugando l’information tecnology con la ruralità, la produzione agroalimentare, la gestione della trasformazione territoriale, l’identità dei luoghi di vita e quindi del paesaggio è una sfida del rapporto tra vivente e non vivente. Siamo una professione in evoluzione verso reti professionali europee» Così il presidente CONAF Andrea Sisti all’apertura dell’XI Conference, la Conferenza europea degli agronomi organizzata dal CONAF e dal Cedia (European Confederation of Agronomists Associations), in corso a Bruxelles fino a domani, martedì 11 novembre.

Il ministro Martina – All’apertura è intervenuto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina «L’importanza della figura dell’agronomo – ha detto Martina – è stata riconosciuta anche dalla Politica agricola comune, nella parte relativa allo sviluppo rurale, in questa fase di grande cambiamento del sistema agricolo europeo. L’attività di consulenza ha un ruolo strategico e contribuisce a realizzare una priorità trasversale dell’Unione europea, ovvero la promozione ed il trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione. Nel nostro Paese, con la nuova programmazione, abbiamo cercato di attirare l’attenzione su questo fondamentale strumento di supporto all’impresa agricola. Con le Regioni – ha aggiunto Martina – abbiamo messo a punto un lavoro concreto nella nuova programmazione dello sviluppo rurale, dove abbiamo stabilito un aumento del 360% del budget della misura; la dotazione passa da 47 milioni di euro a 218 milioni di euro, da utilizzare per finanziare l’avvio e l’erogazione del servizio, nonché per la formazione dei consulenti».

Interventi – Ha sottolineato l’importanza del ruolo degli agronomi europei nella nuova PAC 2014-2020 il presidente CEDIA Sean Gaule «Gli agronomi sono una grande risorsa per l’Europa – ha detto Gauel – in termini di cooperazione e per la ricerca e sviluppo tecnologico per le strategie dell’agricoltura e produzione di cibo nonché per le politiche comunitarie e globali. Sono tutti obiettivi contenuti nella nostra Carta e spero possano coincidere quanto prima con le aspirazioni dell’Unione Europea»
Herbert Dorfmann, membro del Parlamento Europeo – Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, sulla nuova PAC ha parlato del ‘secondo pilastro’: «Sono convinto – ha detto – che il secondo pilastro sia elemento essenziale della nuova PAC per il futuro della nostra agricoltura, dove sarà sempre più difficile erogare soldi su tutto e a tutti come avveniva in passato. In questo ambito sarà fondamentale, sempre di più, il ruolo degli agronomi per la consulenza alle aziende»

Informazione pubblicitaria