Presentato in ComAgri uno studio sull’applicazione della PAC

Nel corso dell’ultima riunione della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, sono stati presentati i principali risultati dello studio realizzato dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) sull’attuazione delle misure del primo pilastro PAC nei 28 Paesi UE. Lo studio ha come obiettivo quello di presentare un quadro generale delle scelte nazionali partendo dalla riforma Fischler, identificare a livello geografico le scelte degli SM e chiarire i futuri passi che la PAC dovrà compiere. Dai risultati dello studio si evince un alto grado di eterogeneità nelle scelte degli SM nell’applicazione del Primo Pilastro, che tendono ad adattare le regole alle loro necessità strutturali. I Paesi continentali e del Nord Europa si dimostrano più ricettivi e rapidi nella direzione di un sistema di pagamento forfettario, mentre i Paesi mediterranei rimangono più cauti, mantenendo il cosiddetto “modello storico”. Tutti gli Stati Membri, tranne la Germania, hanno deciso di attuare la misura per i pagamenti accoppiati, destinati soprattutto ai settori della carne bovina, lattiero-caseario e ovino. Per il futuro, in base alle conclusioni dello studio, non sarà possibile ragionare su una PAC con un pagamento omogeneo in tutti gli SM ma sarebbero più efficaci degli aiuti selettivi e mirati. Infine sarà necessario rivedere la sovrapposizione tra i due pilastri per quanto concerne le misure di inverdimento e quelle agroambientali del secondo Pilastro.
 

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