Ungulati, in Toscana il contenimento è Legge. Cia: ‘Ora attuare strumenti e risorse’

E’ realtà la Legge obiettivo per il contenimento degli ungulati, approvata quest’oggi dal Consiglio Regionale (LEGGI TUTTI GLI INTERVENTI DELLA DISCUSSIONE IN AULA). Dopo tre anni di lavoro svolto dalla Cia Toscana sull’emergenza ungulati, finalmente sono arrivati i primi risultati positivi. Soddisfazione da parte della Cia regionale: «Diamo atto al Presidente Rossi, all’Assessore Remaschi ed Consiglio Regionale della Toscana – commenta il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli – dell’impegno e della determinazione grazie alla quale la Legge obiettivo è stata portata all’approvazione. Ora la Toscana può affrontare l’emergenza ungulati con nuovi strumenti. La nostra soddisfazione – aggiunge Brunelli – si accompagna alla consapevolezza che la Legge, molto positiva, rappresenta solo l’inizio del percorso per riportare in equilibrio il nostro territorio. Per attuare coerentemente la Legge –conclude il presidente Cia –  ci sarà bisogno da oggi di un grande impegno in termini di atti di programmazione, organizzazione delle strutture, risorse».

Piena realizzazione dei piani di prelievo attualmente vigenti, rapida approvazione del nuovo Piano faunistico e dei parametri di densità ottimale, riordino in tempi rapidi della governance faunistica, dando certezze nei ruoli, mezzi e risorse per la gestione di questa fase straordinaria: sono queste le urgenze che secondo Cia Toscana rappresentano la condizione per attuare efficacemente le nuove norme.

Nessuno sterminio – «Vogliamo rassicurare tutti quelli che in questi giorni hanno manifestato le loro legittime preoccupazioni: non vogliamo nessuno “sterminio” – conclude Brunelli – abbiamo detto e ribadiamo che la presenza della fauna selvatica è e deve restare una risorsa per la Toscana. Chiediamo solo che questa presenza, da anni fuori controllo, sia riportata in equilibrio e resa compatibile con l’agricoltura, l’ambiente e la sicurezza dei cittadini».

Confagricoltura Siena: EMERGENZA UNGULATI, LA LEGGE REGIONALE VA NELLA GIUSTA DIREZIONE. ORA IMMEDIATA ATTUAZIONE – «Un’ottima notizia e un  doveroso apprezzamento al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e all’assessore all’agricoltura Marco Remaschi per l’impegno profuso nel raggiungimento di un obiettivo atteso da anni, il primo traguardo di un percorso che ora può e deve portare alla risoluzione reale di una problematica che era giunta alla soglia dell’irrimediabilità. Il provvedimento, in ampie disposizioni, risponde alle manifestate esigenze».  Così Gianluca Cavicchioli, direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, commenta l’approvazione da parte della Regione Toscana della legge obiettivo per il contenimento degli ungulati. «Ora l’immediata esecuzione per la difesa delle nostre colture – aggiunge Cavicchioli – che, come forse qualcuno dimentica, producono occupazione e muovono gli ingranaggi dell’economia Toscana e della provincia di Siena in particolar modo. Auspichiamo una repentina pubblicazione delle norme attuative per avere così immediato riscontro.  Non è più il tempo degli slogan e delle misure preventive, è il momento dell’azione e degli atti risolutivi. La nuova legge va in questa direzione e, nella provincia di Siena, potrà godere di una rinnovata e fattiva collaborazione fra agricoltori, associazioni e organismi venatori. La messa in pratica degli intendimenti legislativi, speriamo sia spedita e non intralciata da improduttivi quanto pretestuosi interpretazioni letterali degli articolati. E con piacere prendiamo atto anche dell’altrettanto fattiva collaborazione con la Regione Toscana che si è dimostrata attenta alle problematiche degli agricoltori e al ruolo della nostra associazione». Il direttore di Upa Siena conclude: «Respingiamo qualsiasi tipo di strumentalizzazione di una legge che, ribadiamo, è un atto risolutivo di una problematica diventata insostenibile. La manifestazione del dissenso è più che legittima ma non si tratta di “un’azione violenta fine a se stessa” quanto di un contenimento mirato al riequilibrio naturale in grado di rispettare anche le coltivazioni e il lavoro degli agricoltori». 

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