Viaggio fra i frantoi della Toscana. Ecco come sta andando la stagione dell’olio extravergine d’oliva

Un’annata mediamente positiva per l’olio extravergine d’oliva in Toscana tutto sommato positiva, anche se le differenza fra zona e zona, e talvolta anche all’interno della stessa area, possono essere (e in molti casi lo sono) completamente diverse.

LEGGI ANCHE Olio extravergine d’oliva. In Toscana il valore della qualità inizia ad essere riconosciuto

Per saperne di più siamo andati a fare un firo fra i diversi frantoi presenti in Toscana

Filippo Legnaioli

FRANTOIO DEL GREVEPESA Stagione positiva nelle campagne fiorentine, come al Frantoio del Grevepesa (San Casciano Val di Pesa) dove si attendono di ricevere fra i 16 e i 18mila quintali di olive. «Rispetto alle scorse campagne – sottolinea il presidente Filippo Legnaioli -, quest’anno ci attendiamo un incremento della produzione olivicola.

Un trend positivo a livello generale, ma molto diversificato. Ci sono aziende che lamentano danni significativi da freddo alle piante di olivo (gelate fine febbraio e primi di marzo) che hanno di fatto ridotto fortemente la produzione, in particolare per la varietà ‘frantoio’». C’è soddisfazione per quanto riguarda le rese, visto che si attestano fra il 12% e il 15%. Dal punto di vista qualitativo, i frutti sono generalmente sani (in qualche caso presenza di mosca, ma limitata) e in linea con i naturali tempi di maturazione.  L’andamento climatico (estate molto asciutta) sembra però aver limitato lo sviluppo delle drupe che in alcuni areali si presentano molto piccole e con una limitata disponibilità di polpa.

«L’olio estratto – spiega il presidente del Grevepesa – è di buona qualità, con note di amaro molto pronunciate complice anche il periodo (seconda metà di ottobre ndr). È probabile che con l’abbassamento delle temperature e l’avanzamento della maturazione delle olive arriveremo ad avere olii più equilibrati e piccanti, in linea con le caratteristiche del ‘tipico toscano’».

Luca Marcucci
Luca Marcucci a sinistra

FRANTOIO DI SCROFIANO, SINALUNGA

Una campagna olearia positiva in Valdichiana. Al frantoio di Luca Marcucci – a Scrofiano, nel comune di Sinalunga – si stima che verranno lavorate 5mila quintali di olive, contro i 6mila delle annate migliori in termini di quantità. «Stiamo lavorando olive sane – spiega Marcucci – con assenza di mosca delle olive nell’intero nostro bacino di utenza, ovvero la Valdichiana senese e quella aretina. Qualche problema si è avuto con le gelate di fine febbraio, ma in questa zona i danni sono stati limitati». Anche le rese sono buone: siamo al 17%. Un problema sembrano essere gli oliveti abbandonati: «Bene i nuovi reimpianti – aggiunge -, ma bisogna comunque salvare l’olivicoltura toscana trovando la possibilità di riprendere la coltivazione degli olivi abbandonati che rappresentano una bella percentuale».

Avisiano Maccari
Avisiano Maccari

FRANTOIO DI MONTEPULCIANO

Al Frantoio di Montepulciano la campagna olearia in corso ha risentito della gelata di fine febbraio e di un po’ di siccità estiva per quanto concerne la produzione.

«È una annata anomala – conferma Avisiano Maccari , presidente del Frantoio della cittadina poliziana (nella foto) -. L’olivicoltura deve fare i conti con il cambiamento climatico in atto: a fine ottobre ci sono olive già pienamente mature e altre che sono indietro. Ormai si inizia la raccolta con temperature estive, una volta si accendeva il fuoco. Il calo di produzione nella nostra zona è notevole – precisa – ma non può essere ancora quantificato. La qualità dei primi oli invece risulta buona».

FRANTOIO SOCIALE DEL COMPITESE (Lucca) In un’altra zona di alto pregio dell’olivicoltura toscana, come nelle colline lucchesi, la qualità risulta buona, ma la quantità è in forte calo rispetto alle medie tradizionali. Siamo al Frantoio sociale del Compitese (a Pieve di Compito, Lu): «L’olio è di ottima qualità, perché non c’è stata mai la mosca quest’anno – racconta il presidente Angelo Giusti -. Per quanto riguarda la quantità è stata la gelata di fine febbraio, invece, ha colpito le piante che “si erano mosse” il versante che guarda a Sud, e ha dimezzato la quantità; poi si aggiunta la siccità che è perdurata per tutta l’estate. Inoltre bisogna verificare le rese, le olive infatti potrebbero aver sofferto la siccità». In annate di carica il frantoio lavora circa 20mila quintali di olive, «Quest’anno – prosegue Giusti – penso di arrivare a 10mila quintali; insomma si farà una mezza annata tipo il 2017, anche se per differenti condizioni». Non mancano i problemi: «Ormai le difficoltà climatiche vanno affrontate ogni anno – conclude -, abbiamo nostalgia delle annate complete».

Giampiero Cresti, direttore OTA

FRANTOIO DI CERBAIA, SCANDICCI

In tutta la Toscana, l’Ota – Olivicoltori Toscani Associati, conta 13 mila soci, 800 al Frantoio di Cerbaia (Scandicci). In annate ‘piene’ si lavorano 30-35mila quintali di olive (a Cerbaia), quest’anno circa 18-20 mila quintali. Insomma, un calo considerevole.

«È un’annata migliore dello scorso anno dal punto di vista della quantità – dice il direttore Ota, Giampiero Cresti  – più o meno avremo un 20 per cento in più, ma nel 2017 il calo fu del 50 per cento rispetto alle annate piene. Quindi siamo al 60-65% rispetto alla media della zona, rispetto ad una annata normale. Hanno influito le basse temperature di fine inverno, anche se a macchia di leopardo. Senza questo freddo sarebbe stata un’annata come non ce n’era da diversi anni, infatti dove non non hanno sofferto le piante sono molto cariche. Positiva annata per l’assenza della mosca e olive sono sane, in linea di massima per tutta l’estate non c’è stata mosca. In alcune zone le olive hanno sofferto un po’ di siccità e le olive sono state asciutte. Le piogge di ottobre sono state positive per le olive, abbiamo così i profumi abituali».

Giorgio Franci
Giorgio Franci

FRANTOIO FRANCI, MONTENERO D’ORCIA

È stata appena nominata azienda dell’anno, da Flos Olei 2019, la decima edizione della Guida considerata la più importante pubblicazione di settore a livello internazionale, con il punteggio massimo di 99/100. Una bella soddisfazione che premia ancora una volta la grande qualità del Frantoio Franci, con sede a Montenero d’Orcia (Gr). Ma come sta andando l’annata in corso?

«C’è stato qualche problema – sottolinea il titolare Giorgio Franci -; in alcune zone soprattutto verso la costa si è fatto sentire l’attacco di mosca tardivo, a seguito delle recenti piogge autunnali; inoltre il vento ha fatto cadere molte olive. Nelle aree interne si hanno i risultati migliori, con oli davvero eccezionali. Non si può parlare di un’annata drammatica ma neanche troppo positiva, è un’annata molto eterogenea, abbiamo zone dove tutto va bene, altre con alcuni problemi».

Massimo Carlotti
Massimo Carlotti

FRANTOIO TERRE DELL’ETRURIA Ecco come sta andando la campagna olearia nelle zone di operatività di Terre dell’Etruria, con sede a Donoratico (Li). Abbiamo sentito il presidente della Cooperativa livornese Massimo Carlotti .

«La campagna olearia – sottolinea – è partita in anticipo rispetto alla media dei precedenti anni anche se, il frutto, poteva dare impressioni diverse. In realtà la maturazione nelle ultime settimane di settembre ha avuto una accelerazione ed anche l’indice di oleazione è stato da subito buono. Noi infatti, come cooperativa abbiamo deciso di aprire i nostri frantoi già dal 1 di ottobre e la risposta, come prevedevamo, è stata da subito importante. Alla fine di ottobre abbiamo già lavorato oltre 40 mila quintali di olive.

L’anticipazione della raccolta ripresenta i soliti problemi di sovraffolamento nei frantoi con conseguente dilazione dei tempi di molitura. Sarebbe utile che i produttori riuscissero a capire che non sempre è utile cogliere e tenere le olive nei cassoni. Soprattutto in un anno come questo dove la qualità stenta a decollare. Non siamo sicuramente in presenza di molti oli difettati ma diverse partite presentano un parametro in acido oleico al di sopra di 0.2». «La distribuzione del frutto non è comunque omogenea: nell’area di Castagneto Carducci e Val di Cornia in zona pianeggiante si presenta con una buona produzione ma già in alcune zone di media collina la quantità di olive comincia a diminuire. Nell’area della Val di Cecina possiamo considerare una produzione mediamente sulle cifre dell’anno

Informazione pubblicitaria