Dazi. Bellanova, non possiamo permettere che agroalimentare venga danneggiato. Confagricoltura: aprire negoziato diretto con Usa

«Il parmigiano è una delle grandi eccellenze del Made in Italy, un formaggio meraviglioso, conosciuto e amato in tutto il mondo. Ma è anche uno dei tanti prodotti dell’agroalimentare italiano che rischia di essere gravemente danneggiato dai dazi che Donald Trump vuole imporre all’Europa. Non possiamo permettere che questo accada. Per questo ho scritto qualche giorno fa al Presidente del Consiglio per rafforzare la promozione del Made in Italy negli Stati Uniti. All’Unione Europea chiederò invece di intervenire per tutelare il reddito dei nostri produttori e quindi la qualità del nostro cibo. Forse Mr. Trump non ha mai assaggiato il parmigiano Made in Italy con l’uva: sano e buonissimo». E’ quanto scrive su facebook il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa  Bellanova.

GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA): APRIRE UN NEGOZIATO DIRETTO CON GLI USA «Al presidente del Consiglio Conte chiediamo un’iniziativa per discutere la questione dei dazi Usa nel corso della riunione dei capi di Stato e di governo della Ue in programma a metà ottobre. E all’Amministrazione statunitense va ulteriormente sottolineato che non può essere l’Italia tra gli Stati membri quella più penalizzata per gli aiuti pubblici al consorzio Airbus di cui non facciamo parte». E’ la reazione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, appena resa nota la pronuncia degli organi dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) relativa all’ammontare dei dazi aggiuntivi che gli Stati Uniti sono autorizzati ad imporre sulle importazioni dalle Ue, compresi i prodotti agroalimentari.

«Con la contrazione delle esportazioni verso gli Usa rischia di saltare l’equilibrio sui mercati agricoli europei – ha sottolineato Giansanti -. E’ indispensabile avviare un negoziato diretto con gli Usa per tentare di ottenere, in prima battuta, almeno il rinvio dell’entrata in vigore dei dazi».

«Dalle informazioni che abbiamo raccolto – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – risulta, inoltre, che gli Stati Uniti potrebbero imporre i dazi aggiuntivi secondo il cosiddetto sistema a ‘carosello’. In pratica, i dazi colpirebbero a rotazione tutte le produzioni destinate al mercato statunitense, al fine di amplificare le penalizzazioni per gli operatori europei».

Confagricoltura ricorda che risale ad aprile l’ultima pronuncia del WTO sulla questione degli aiuti pubblici ad Airbus. Da allora, la Commissione Ue non è stata in grado di aprire un negoziato diretto con gli Stati Uniti, per tentare di raggiungere un’intesa ed evitare l’avvio di una guerra commerciale.

«Nonostante il raddoppio delle importazioni di soia dagli Usa e l’aumento dell’import di carni bovine senza ormoni concesso dall’Unione – ha sottolineato Giansanti – rischiamo una drastica contrazione della nostra presenza sul mercato statunitense, dove è destinato oltre il 10% delle esportazioni totali italiane di settore. Vini, formaggi, olio d’oliva, pasta e agrumi le produzioni più esposte».

«Il negoziato diretto con gli Usa, che abbiamo già sollecitato nei mesi scorsi al presidente Juncker e alla commissaria Malmstrom, consentirebbe anche di affrontare la questione del fenomeno Italian Sounding. Sotto il profilo legale, l’intesa con l’amministrazione statunitense è l’unica via per contrastare realmente l’imitazione dei nostri prodotti di punta», ha concluso Giansanti.

 

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