I cambiamenti climatici nelle colture ortive nel Mediterraneo. Ecco un progetto di ricerca internazionale per ridurre lo stress su pomodori, peperoni e meloni

Adattare le colture ortive mediterranee agli stress multipli indotti dal cambiamento climatico. In particolare per quanto riguarda pomodoro, peperone e melone. E’ la mission di Veg Adapt – progetto italiano vincitore dei bandi PRIMA 2018 per il settore “farming systems” –, della durata di 36 mesi (al via dal 1 ottobre 2019) con un finanziamento di oltre 2 milioni di euro e coordinato dall’Italia con l’Università degli Studi di Torino, con la partecipazione di Spagna (University of Balearic Islands;  Instituto Nacional de Investigacion y Tecnologia Abiopep S.L.); Francia (Génétique et Amélioration des Fruits et Légumes); Germania (Leibniz Institute of Vegetable and Ornamental Crops); Grecia (Agricultural University of Athens;   Agricultural Cooperative Notos); Turchia (Ege University;  Menemen Chamber of Agriculture); Giordania (National Agricultural Research Center) e Marocco (Institut National de la Recherche Agronomique Maroc) per un per un totale di 8 paesi partecipanti e 13 unità di ricerca.

Il cambiamento climatico sta infatti causando gravi limitazioni alle colture orticole nel Mediterraneo, a causa delle condizioni di stress sempre più frequenti e spesso concomitanti, come siccità, calore e salinità.

Il progetto Veg Adapt mette insieme agricoltori, industria e mondo della ricerca, con l’obiettivo comune di aumentare la tolleranza di tre importanti colture orticole allo stress indotto dai cambiamenti climatici in quest’area.

Per raggiungere gli obiettivi del progetto – che come ricordato è quello di aumentare la tolleranza delle tre importanti colture ortive allo stress indotto dai cambiamenti climatici – saranno seguire tre linee di ricerca. Intanto la caratterizzazione e selezione di varietà locali e di nuovi ibridi tolleranti al cambiamento climatico. Quindi la ricerca sui processi fisiologici che contribuiscono alla tolleranza di tali colture e dei marcatori genetici connessi. Inoltre l’ottimizzazione delle tecniche di gestione delle coltivazioni che riducono la sensibilità allo stress climatico.

Ma quali sono gli impatti ed i risultati attesi dal progetto, che prenderà il via nei prossimi mesi? Il processo di selezione – spiegano i ricercatori – fornirà linee da utilizzare per studi fisiologici e genetici e da confrontare in campo. Quindi i marcatori genetici e metabolici aiuteranno a selezionare i genotipi; mentre gli esperimenti in campo valuteranno le prestazioni sotto stress di varietà selezionate, di ammendanti del suolo e di tecniche di irrigazione intelligenti.

Altro aspetto molto importante è la valutazione dell’effetto socio-economico degli strumenti e delle tecniche agronomiche sviluppati nell’ambito del Veg Adapt. I risultati saranno diffusi ed illustrati agli agricoltori e all’industria. Il progetto avrà un impatto sugli agricoltori mediterranei e sarà in grado di fornire soluzioni pronte per i limiti di coltivazione indotti dai cambiamenti climatici. Per l’industria, offrendo varietà e tratti genetici da utilizzare nel miglioramento genetico, ma anche per i ricercatori, scoprendo nuovi processi metabolici e molecolari. Infine per la società in generale, migliorando la sostenibilità delle colture orticole.

Speciale PROGRAMMA PRIMA

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