Pomodoro da industria. Parte Meditomato, progetto di ricerca per incentivare innovazione e sostenibilità della filiera nell’area del Mediterraneo

Dodici milioni tonnellate di pomodoro trasformato nell’area del Mediterraneo, il 33 per cento della produzione mondiale. L’Italia è il secondo trasformatore mondiale (dopo gli Usa) con 5,2 milioni di tonnellate di prodotto lavorato, seguono la Spagna con 3,3 milioni di tonnellate; quindi la Turchia con 1,9 mln t.; Tunisia 0,7 e la Grecia con 0,4.

In questo contesto si sviluppa Meditomato – progetto vincitore dei bandi PRIMA 2018 per il settore “agro-food value chain” – della durata di 36 mesi, con un budget a disposizione di 2 milioni di euro. Il progetto, che punta all’innovazione e sostenibilità della filiera produttiva del pomodoro mediterraneo – è coordinato dalla Spagna attraverso Ingeniería y Control Electrónico S.L. Fra le unità di ricerca c’è un’azienda italiana, l’Arca 2010 scarl; quindi ancora unità spagnole con il Centro Nacional de Tecnología y Seguridad Alimentaria, il Grupo Empresarial La Caña S.L. e la Fundacion Tekniker. Per la Germania la Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy; per la Tunisia, Institut National de Recherche en Génie Rural, Eaux et Forêts; per la Grecia Future Intelligence Ltd e FINT Diadikasia Business Consulting S.A. ed infine un’unità di ricerca turca, la Uludag University.

In Italia nell’ultimo anno, si è assistito ad un calo della produzione di pomodoro da industria, rispetto a 2017 dell’11,5%: minori rese agricole causate da diminuzione di aree coltivate e da avversità climatiche. Calo delle rese industriali dei derivati, causate da maggiori quantità di materia prima utilizzata per riuscire a garantire gli standard qualitativi, aumento dei costi di produzione.

Il progetto Meditomato evidenzia come l’irrigazione e la fertilizzazione siano tra i principali fattori che impattano sulla produzione primaria di pomodoro ed anche sulla sostenibilità economica ed ambientale. Inoltre uno dei maggiori obiettivi dell’industria agroalimentare è lo sviluppo di metodi tracciabili per certificare la qualità finale dei prodotti.
Con il progetto di ricerca si vogliono attuare soluzioni tecnologiche innovative lungo tutta la catena di valore del pomodoro (produzione, lavorazione e distribuzione), per poter permettere al settore (inclusi i piccoli proprietari e le PMI) di apportare miglioramenti a diversi livelli (ambientale, sicurezza e qualità, sostenibilità, tracciabilità, efficienza e gestione idrica), che contribuiranno allo sviluppo rurale e sociale del settore agroalimentare nel Mediterraneo, sulla base di una produzione di qualità, sicura e sostenibile. Il progetto include diversi livelli di innovazione, dall’internet degli oggetti (con i sensori di qualità Vis-NIR, i sensori della fertirrigazione, ecc.) alla raccolta ed analisi dei dati (attraverso la piattaforma web globale con l’attuazione dell’apprendimento automatico degli algoritmi per ottenere strategie ottimizzate) includendo anche l’uso sistemi di riconoscimento per la tracciabilità (es. codice a barra) o protocolli di comunicazione.

Ma quali sono i risultati attesi dal progetto? Le soluzioni innovative sviluppate da Meditomato sono studiate per piccoli proprietari e per le PMI del settore e creano nuove opportunità di crescita, contribuendo allo sviluppo delle aree rurali del bacino del Mediterraneo. L’introduzione di sistemi informatizzati per la fertirrigazione ottimizza l’uso di acqua e fertilizzanti, riduce gli sprechi e i costi di produzione, contribuendo così alla riduzione degli impatti ambientali delle colture. Potenziare l’intera filiera significa soprattutto migliorare la qualità della materia prima e di tutto il processo di trasformazione garantendone la sicurezza e la tracciabilità.

Approfondimento: obiettivi specifici del progetto – Prototipazione di un sistema portatile di spettroscopia UV-Vis-NIR per il monitoraggio della qualità non distruttivo; sviluppo di sistemi di irrigazione e fertilizzazione IoT-enabled per ottimizzare l’uso di acqua e ridurre l’uso di fertilizzanti; analisi del rischio microbiologico e sviluppo di protocolli per la sicurezza alimentare durante la produzione e il processo di trasformazione. Impiego in loco di altri sensori IoT per la tracciabilità e l’analisi centralizzata dei dati al fine di ottimizzare i livelli di produzione; Integrazione e prova dimostrativa delle innovazioni in due Paesi (Spagna e Italia); analisi quantitativa dei benefici e studio della fattibilità per altri Paesi del Mediterraneo. Disseminazione e sensibilizzazione nei Paesi partecipanti a Prima e sfruttamento dei risultati per massimizzare l’impatto.

Dati: WPTC World Processing Tomato Council – dati 2017 – ANICAV Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali – dati 2018

Speciale PROGRAMMA PRIMA

Link POI – PRIMA Observatory on Innovation

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