Risorsa idrica in agricoltura con infrastrutture più efficienti e di qualità. Ricerca in corso nel Mediterraneo per un modello sostenibile

Un miglioramento dell’efficienza del sistema infrastrutturale di distribuzione e raccolta dell’acqua, la protezione e il miglioramento della qualità della risorsa idrica. Questo potrà avvenire grazie alla modellazione del ciclo idrologico, nuove tecnologie per l’irrigazione e buone pratiche agricole.

Il progetto Altos –  vincitore dei bandi PRIMA 2018 per il settore “water management” – della durata di 36 mesi con un finanziamento di 1 milione e 114 mila euro punta, insomma, ad una gestione più efficiente delle risorse idriche nei sistemi agricoli del Mediterraneo attraverso strutture e connettività territoriali, considerando anche che per il settore agricolo si consuma acqua dolce per l’80 per cento del fabbisogno.

Il progetto Altos è coordinato dalla Francia con il Laboratoire d’Étude des Interactions Sol Agrosystème Hydrosystème. Sempre per la Francia, fra le unità di ricerca, il Centre d’études spatiales de la biosphere; quindi è presente per l’Italia l’Università di Cagliari; la Spagna con Institut de Recerca i Tecnologia Agroalimentàries; la Tunisia Institut National Agronomique de Tunisie; Rim Institut National de Recherche en Génie Rural, Eaux et Forêts; Ecole Supérieure des Communications de Tunis; Centre des Recherches et des Technologies des Eaux; Libano National Council for Scientific Research,  Lebanese Agricultural Research Institute; Marocco Unverisité Caddi Ayyad.

Il contesto in cui nasce il progetto – Nella maggior parte delle regioni del Mediterraneo, i sistemi di produzione agricola sono molto vulnerabili a una potenziale diminuzione della risorsa idrica. Da una parte i cambiamenti climatici e dall’altra l’aumento della popolazione e il conseguente aumento del fabbisogno alimentare, richiederà un’agricoltura sempre più efficiente e l’irrigazione diventerà una pratica indispensabile. L’uso improprio della tecnica irrigua e il suo abuso, impattano sui sistemi idrici naturali con danni alla flora ed alla fauna e alla qualità dell’acqua, come ad esempio il rilascio di elementi nutritivi nelle acque superficiali e profonde (in caso di volumi eccessivi rispetto alle necessità), l’ingresso di acque saline delle falde costiere (in caso di prelievo sottosuperficiale superiore alla ricarica naturale), l’abbassamento del livello delle falde, subsidenza del territorio, indisponibilità della risorsa per altri usi alternativi, incremento dei consumi energetici.

Gli obiettivi – Il progetto Altos mette in atto diverse strategie per la gestione sostenibile della risorsa idrica in agricoltura. Prevede la modulazione delle strutture spaziali e della connettività che compongono la rete di distribuzione e raccolta dell’acqua attraverso nuove tecniche di modellazione del ciclo idrologico. Inoltre, saranno sviluppate pratiche agricole innovative capaci di conservare la risorsa idrica incrementando l’accumulo di acqua sia meteorica che irrigua nel suolo e limitando le perdite per evaporazione e ruscellamento. Alle buone pratiche agronomiche il progetto abbina la scelta di colture capaci di sfruttare al meglio le risorse idriche naturali. Attraverso il calcolo del bilancio idrico delle colture durante la stagione di coltivazione è possibile fare una precisa valutazione dei volumi d’acqua e dell’esatto momento di intervento irriguo, per il raggiungimento delle migliori produzioni.

Speciale PROGRAMMA PRIMA

Link POI – PRIMA Observatory on Innovation

 

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