Cimice asiatica, in arrivo due bandi della Regione Emilia Romagna. 3,6 milioni per reti anti insetto e progetti innovativi di contrasto al parassita

La Regione ha approvato due bandi per contrastare i danni alle coltivazioni – in particolare pero, kiwi, melo, pesco – causati dalla cimice asiatica. In tutto sono 3,6 milioni di euro, di cui oltre 2,6 milioni (2.641.804) per l’acquisto e la posa di reti antinsetto e 1 milione di euro per progetti innovativi indirizzati al contenimento e alla lotta alla diffusione del parassita.

Ne viene data oggi notizia da viale Aldo Moro per consentire al numero maggiore di imprese e di Gruppi operativi per l’innovazione di partecipare ai bandi in pubblicazione, viste le scadenze imminenti delle due misure.

Per quanto riguarda il primo bando i termini per la presentazione delle domande si chiuderanno infatti il 7 febbraio 2020 e l’approvazione della graduatoria è prevista per maggio, con una importante novità: il sostegno regionale arriverà all’80% della spesa ammissibile e non, come prima, al 50% grazie alla richiesta della Regione accolta in sede comunitaria.

Possono partecipare le imprese agricole che intervengono individualmente a tutela del proprio potenziale produttivo. Ogni impresa potrà presentare una sola domanda con una spesa minima pari a 2.500 euro e fino a un massimo di 250 mila euro.  Saranno ammesse le spese per acquisto di reti antinsetto a completamento di impianti di copertura esistenti al momento della domanda, impianti di copertura di tipo monoblocco, reti anti insetto monofila, oltre a oneri per professionisti e spese di manodopera per l’installazione.

Sono previste premialità a seconda del potenziale agricolo a rischio o dalla zona a rischio di diffusione dell’infestazione (ad esempio sono previsti punti più alti per le coltivazioni comprese nei territori di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena).  Così come avranno un punteggio più alto le coltivazioni più appetibili per la cimice (pero, kiwi, melo e pesco), o le colture a produzione integrata o biologiche.

Il secondo bando, con una dotazione finanziaria pari a 1 milione di euro e scadenza il 30 marzo 2020, andrà a finanziare i piani di innovazione per il contenimento, la resilienza e la lotta alla diffusione della cimice. Possono partecipare i Goi – Gruppi operativi per l’innovazione – che potranno candidare progetti di sviluppo e collaudo di nuovi processi, prodotti, servizi, pratiche e tecnologie così come la loro sperimentazione e l’adattamento ai contesti geografici e ambientali. Il sostegno regionale può arrivare al 90% per progetti di costo compreso tra i 100 mila e i 350 mila euro.

In sintesi, potranno essere finanziati interventi innovativi di difesa fitosanitaria, agricoltura sostenibile e lotta biologica, l’applicazione di dati tele rilevati per l’agricoltura di precisione, modellistica, sensoristica, sistemi di avvertimento e supporti decisionali, così come azioni rivolte alla difesa diretta, comprese le tecniche di cattura e di limitazione del potenziale biotico del fitofago nonché la valutazione economica delle tecniche, incluso il confronto tra le diverse strategie di contrasto.

Inoltre, si è riunito in questi giorni in Regione il gruppo di lavoro sulla cimice con il principale obiettivo di partire, nella primavera 2020, coi lanci della vespa samurai.

Al momento l’impegno è rivolto ad avere uova di cimici dove riprodurre in primavera le vespe parassitoidi. Il Servizio fitosanitario regionale sta raccogliendo cimici adulte in svernamento che, non appena arriverà l’autorizzazione del ministero dell’Ambiente, saranno inseminate con la vespa samurai. Oggi la vespa è allevata in condizioni di quarantena da parte del Crea-DC che ha fatto un grande lavoro di studio e di laboratorio, preparando i protocolli di allevamento e l’analisi costi/benefici, già pronto da mettere a disposizione delle Regioni per la richiesta di autorizzazione definitiva.

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