Emilia Romagna. È ricominciata con l’attività di ricezione agrituristica e quella delle fattorie didattiche

“Uno sviluppo davvero importante per l’agriturismo regionale perché si è riusciti a fare capire e comprendere a tutti l’importanza dell’offerta enogastronomica e anche l’ospitalità della nostra regione, una capacità che può davvero dare un contributo rilevante. Un’attività che si è fermata per il Coronavirus, ma che dal 18 di maggio è ricominciata con l’attività di ricezione turistica, rispettando e mantenendo tutti canoni e le normative in termini di sicurezza”.

Lo ha sottolineato Cristiano Fini, presidente Cia Emilia Romagna, nella conferenza stampa di questa mattina promossa da Cia Emilia Romagna e dall’associazione agrituristica regionale Turismo Verde in cui è parlato della riapertura degli agriturismi e delle fattorie didattiche dopo l’emergenza Coronavirus.

Nei cortili dell’agriturismo ‘Corte dell’Abbadessa’ di San Lazzaro di Savena, in videochat, erano presenti anche Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura e Massimo Bottura, presidente regionale dell’associazione agrituristica Turismo Verde.

Le aziende agrituristiche attive in Emilia Romagna sono 1.186 con una capacità ricettiva pari a 9.854 posti letto e 407 piazzole in agri-campeggio e la possibilità di somministrare fino a circa 4,5 milioni pasti l’anno, mentre le fattorie didattiche sono complessivamente 286.

“L’agriturismo ha il vantaggio di poter avere ampi spazi, panorami, attività tradizionale agricola e garantire di ciò che non troverebbe all’interno delle grandi città. L’auspicio è, quindi – ha sottolineato Fini – quello di poter vedere, e rivedere, tanti italiani che, invece di andare all’estero, scelgono la vacanza in Italia e, a maggior ragione, all’interno dei nostri agriturismi. Oltre a ciò, c’è tutto quello che riguarda l’attività didattica all’interno dell’agriturismo perché, non dimentichiamo, che ci sono anche tante fattorie didattiche, oltre 280 in Emilia Romagna, che possono continuare ad ospitare i bambini, ad insegnare loro la tradizione contadina e lo possono fare anche all’interno dei centri estivi che, auspichiamo, possano riaprire in sicurezza dall’8 di giugno. C’è bisogno di rivedere i bambini a contatto con gli animali, con la natura, hanno necessità anche loro di trascorrere, in spazi all’aperto protetti, in totale sicurezza le loro vacanze estive. L’auspicio di Cia agricoltori italiani e di Turismo verde è quello di veder ripopolare le nostre campagne di turisti che apprezzano l’enogastronomia emiliano romagnola che è riconosciuta in tutto il mondo”.

Un sistema, quello degli agriturismi, davvero importante anche per Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura, tanto da annunciare la proroga al 30 settembre di un bando che erogherà circa 7 milioni di euro, cifra che si somma ai 12 già erogati nel 2017 e che servirà proprio a investimenti nelle strutture agrituristiche, un aiuto per queste realtà che possono così rendere ancora più confortevoli la loro azienda. Un’occasione, quella di stamattina anche per dare qualche numero del settore.

“Nel 2019 – ha precisato l’assessore Mammi – abbiamo avuto in questa regione 150.000 persone che hanno pernottato negli agriturismi per un totale complessivo di 450.000 notti passate negli agriturismi. Un settore che, sempre nel 2019, ha fatto registrare un 6% in più di persone che, rispetto all’anno precedente, hanno deciso di soggiornare in queste strutture che sono aumentate nel 2019, rispetto al 2018 di 38 unità.

Questo significa che è un settore che ha visto una crescita, un’attenzione, forse anche un bisogno di turismo connesso al territorio, all’ambiente e anche ai prodotti agricoli agroalimentari. Ci sono tutte le condizioni per ripartire con tranquillità e apprezzare queste realtà che sono la dimostrazione come il nostro sistema agricolo sia un sistema che guarda al futuro – ha ribadito Mammi – capace di rinnovarsi e trovare nuove strade, di metter in campo nuove attività che integrano il reddito che viene generato dalle attività agricole tradizionali e l’agriturismo diventa, così, una componente essenziale di quel modello multifunzionale. Ma è qualcosa di più, non è solo luogo di reddito, di riposo, di villeggiatura ma un luogo di cultura dove la tavola si incontra con la terra e si trova questo contatto tra la produzione dei prodotti e la loro trasformazione in cibo, alimenti, prodotti di qualità ed è straordinario quello che produciamo in Emilia Romagna, abbiamo il più alto numero di Dop e Igp di tutta Italia. È possibile apprezzare la tavola ma anche un territorio meraviglioso. Può essere un’occasione per gli stessi emiliano romagnoli per conoscere ancora di più il territorio dove vivono.

C’è una condizione fondamentale che è quella di avere ampi spazi all’aperto a contatto con l’ambiente e per i ragazzi una grande opportunità di avere un’educazione ambientale e alimentare”. Una realtà che da occupazione a migliaia di addetti. “Siamo diventati testimoni importanti nel territorio – ha detto Massimo Bottura, presidente regionale dell’associazione agrituristica Turismo Verde – oltre che creare circa 6000 posti di lavoro in tutta la regioene. Tramite le nostre aziende valorizziamo le aree rurali creando presidi di rilievo. E poi, dato che si parla di fattorie didattiche e di ricezione dei ragazzi, noi da anni siamo partecipi in queste attività perché abbiamo le strutture e l’esperienza per creare cultura, anche contadina, e dare un supporto ideale per tutte quelle attività che oggi si trovano in difficoltà a causa del Coronavirus”.

 

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