Decreto Rilancio. Upa Siena: “Burocrazia non sia il nuovo virus. Bene il primo passo ma non c’è tempo da perdere”

“Licenziato l’atteso provvedimento, ora lo studio, l’approfondimento e poi le necessarie correzioni. Apprezziamo la buona volontà, l’attenzione, ma il volume degli articolati è davvero ragguardevole. Senza contare poi le procedure applicative. L’architrave della costruzione è pronto, serve ora completare, e velocemente, le parti mancanti”. Così l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena valuta il D.L. “Rilancio” varato dal Governo. “Quello che salta all’occhio è la sempre presente ed ingombrante burocrazia – prosegue Upa Siena -. A tale proposito va anche evidenziato il calvario della cassa integrazione in deroga: tutto ed il contrario di tutto. Solo coordinare i provvedimenti è opera faraonica. Poi, non ci dobbiamo dimenticare il lavoro già fatto; vanificato in un non nulla. Siamo davvero rammaricati su questioni e procedure già standardizzate e ancora discussioni, interpretazioni e cambi di direzione. Qui dobbiamo sempre e comunque lavorare. La burocrazia invece potrebbe fare più male del virus e diventare letale per le nostre aziende costrette a far fronte a pesantissimi costi indiretti”.

Bene la sospensione dei tributi “Apprezziamo l’attenzione rivolta all’attività di agriturismo, con la sospensione di alcuni tributi come l’Irap e la prima rata dell’Imu. Anche la tax credit sembra andare nella giusta direzione. E’ presente anche il rifinanziamento per Ismea; questo provvedimento lo avevamo invocato a gran voce; confidiamo che possa essere operativo a breve. Così come merita menzione anche la rinegoziazione dei mutui per le imprese agricole. Importanti accorgimenti anche per il settore viticolo: speriamo che nella parte attuativa si vada nella direzione auspicata”.

Non c’è tempo da perdere “Già evidenziato l’aspetto burocratico, ora dobbiamo dar gambe all’applicazione delle norme – conclude il direttore di Upa Siena Gianluca Cavicchioli -. Non dobbiamo e non possiamo sprecare altro tempo. Cercheremo di essere propositivi come sempre ed attenti nel contrastare quelle norme lontane dal buon senso e dalla praticità”.

I provvedimenti in sintesi

– Istituzione di un Fondo di emergenza nello stato di previsione del MIPAAF a tutela delle filiere in crisi, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2020, finalizzato all’attuazione di interventi di ristoro per i danni subiti dal settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura (art. 222);

– Stanziamento di 100 milioni di euro, per l’anno, 2020, da destinare alle imprese viticole – obbligate alla tenuta del Registro telematico – che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica (art. 223);

– Aumento dal 50% al 70% della percentuale di anticipo dei contributi PAC che può essere richiesta con la procedura ordinaria, ferma restando la possibilità di richiedere, in alternativa, l’anticipo, in pari percentuale, per il 2020 con la procedura semplificata introdotta con il DL c.d. Cura Italia (art. 224, co. 1);

–  Rinegoziazione dei mutui delle imprese agricole, escludendo – al fine di non recare nuovi oneri a carico del bilancio – quelli concessi dallo Stato, precisando purtroppo che si tratta di una facoltà e non un diritto, disposta in origine;

– Definizione, a decorrere dal 1° gennaio 2021, della resa massima di uva a ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario viticolo che deve essere pari o inferiore a 30 tonnellate, salvo per quelle rivendicate per produrre vini a DOP e a IGP ed per le aree vitate che saranno individuate da un decreto per le quali sarà ammessa una resa fino a 40 tonnellate (art. 224, co. 3);

– Previsione, in relazione all’obbligo di monitoraggio della produzione di latte vaccino e ovino, che le modalità di applicazione siano stabilite con decreti separati, uno riguardante la produzione latte bovino, l’altro la produzione di latte ovino (art. 224, co.5);

– Elargizione del contributo a fondo perduto (art. 25), previsto anche per i percettori di reddito agrario;

– Rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni (art. 26);

– Assegnazione a ISMEA di ulteriori 250 milioni per il 2020 per la funzione di ente di garanzia rispetto ai prestiti alle imprese (art. 31, co.3);

– Trattamenti disposti dalla Cassa integrazione in deroga (art.70); la promozione del lavoro agricolo , attraverso l’impiego temporaneo di lavoratori non occupati in altri settori (art. 94);

– Emersione del rapporto di lavoro agricolo irregolare (art. 103);

  • Soppressione clausole di salvaguardia IVA e accise (art. 123);

– Rideterminazione del costo di acquisto dei terreni (art. 137);

– Tax credit vacanze a favore degli agriturismi (art 176), insieme con l’esenzione Imu per il settore turistico, che comprende immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e gli immobili degli agriturismi (art.177)

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