Riso, inizio di campagna in aumento ma l’effetto Covid frena tutto

Roma – Secondo quanto riportato nell’analisi realizzata da BMTI per la Camera di Commercio di Pavia, la campagna risicola 2020/2021 è iniziata con diversi rialzi dei prezzi all’ingrosso dei risi dovuti ad una maggiore richiesta da parte delle riserie e alla ridotta disponibilità di prodotto sul mercato causata dalle alluvioni di che tra fine settembre e inizio ottobre, durante il periodo di raccolta, hanno colpito le regioni del Nord Ovest.

I maggiori rialzi si sono verificati per le classiche varietà da risotto, soprattutto Arborio e Carnaroli (+30% rispetto al 2019 sulla piazza di Pavia) ma aumenti si sono verificati anche per i risoni Indica, risoni con chicchi stretti, lunghi ed appuntiti (+20% per il Thaibonnet). La nuova chiusura del canale Ho.re.ca, però, ha portato ad una diminuzione della richiesta e una conseguente stabilità dei prezzi nel mese di Novembre. La situazione è apparsa negativa soprattutto per i risi Tondi, Selenio in particolare, utilizzato nella preparazione del Sushi. Sul fronte degli scambi con l’estero, migliora l’export italiano verso i paesi extra UE-27 (nell’annata 2019/2020 +32% in volume) e diminuisce l’import di risi extracomunitari (-7,6% nell’annata 2019/2020 rispetto alla precedente e -21% a settembre 2020 rispetto allo stesso mese del 2019). Nella campagna 2019-2020 sono cresciute, invece, del 54,7% le importazioni di risi Japonica, ovvero la tipologia utilizzata nella preparazione dei risotti, attualmente esenti dai dazi UE a differenza dei risi Indica per i i quali sono stati reintrodotti nel 2019.  In particolare, la forte crescita rispetto alla campagna 2018/2019 è dipesa dal raddoppio delle quantità importate provenienti dal Myanmar (ex Birmania).

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