Confeuro su semplificazione: Patuanelli riconosce il nulla di fatto. Ripartire da ascolto delle reali esigenze delle imprese

ROMA – «La rinascita dell’agricoltura italiana ed europea non può prescindere da una seria opera di snellimento della burocrazia che grava sulle aziende agricole, costringendole a investire troppo tempo e risorse per portare a termine pratiche e adempimenti amministrativi».

A dirlo Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. «Su questo tema – prosegue -, le ultime dichiarazioni del ministro Patuanelli mostrano una lucida consapevolezza dei limiti delle riforme del passato, che hanno portato risultati scarsi se non nulli.  Secondo recenti stime della Commissione europea, in Italia i valori medi dei costi amministrativi della Pac superano gli 800 euro l’anno. Si tratta di un vero record, perché solo la Svezia in Europa registra costi maggiori dei nostri – continua Tiso. Paragonando la velocità e il dinamismo delle imprese con i troppi ritardi dello Stato, Patuanelli ha anche implicitamente suggerito la strada da imboccare per procedere a una reale sburocratizzazione: la semplificazione non può essere infatti calata dall’alto, ma deve essere il frutto di una continua consultazione con le organizzazioni di categoria e gli imprenditori che operano ogni giorno sul campo. Soltanto una pubblica amministrazione che sappia mettersi all’ascolto delle reali esigenze delle imprese può riuscire a eliminare gli ostacoli burocratici che ne frenano l’azione, rafforzando al tempo stesso i controlli che si rivelano utili».

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