Biodinamica e dintorni. Agrifake, quello che c’è da sapere sulle fake news nel mondo dell’agricoltura

MILANO – Come dichiarato nella prefazione dagli stessi autori, Roberto Pilu, Docente DiSAA in Genetica Agraria e Andrea Scapin, professionista del mondo delle aziende sementiere, su Agrifake (Tutto quello che c’è da sapere e come smontare con metodo scientifico le fake news nel mondo dell’agricoltura) hanno lo scopo di spiegare in modo semplice e con finalità divulgative alcune risultanze scientifiche oggetto di pubblicazioni riguardanti tematiche molto attuali del settore.

Utile parlarne proprio oggi che sarà in discussione alla Camera la legge sul biologico, che al suo interno comprende anche la biodinamica.

In primis, il testo è utile per comprendere come funziona la scienza e il metodo scientifico che si fonda su 4 pilastri: ipotesi, sperimentazione, dimostrazione e ripetibilità dell’esperimento (per poter essere considerato un esperimento scientifico, esso deve essere ripetibile, ovvero qualsiasi scienziato deve poterlo ripetere ed ottenere il medesimo risultato) in contrapposizione alle pseudoscienze e al loro “metodo” pseudoscientifico. Si parla di pseudoscienze, ovvero conoscenze che non si basano sul metodo scientifico, e quindi diventano fake news che si propagano come un virus, usando come vettore anche i social network. Gli autori ricordano che se non si accede alle fonti autorevoli di una specifica materia, il rischio di cadere tra le braccia della pseudoscienza è altissimo.

Lo scopo del testo è proprio quello di smascherare, mediante il metodo scientifico, le fake più diffuse nel mondo agricolo come ad esempio quelle riguardanti gli OGM, il cibo biologico o le “metodiche” biodinamiche.

Un capitolo riguarda proprio gli OGM, il cui acronimo sta per Organismo Geneticamente Modificato e viene messo dagli autori in contrapposizione ai termini naturale, green, sostenibile, biologico (termini molto alla moda). I primi vengono spesso visti come una mostruosità da cui tenersi alla larga, al contrario dei secondi che ispirano fiducia cieca. Ma quanti di noi sanno veramente di cosa si sta parlando? Quanti sono andati ad approfondire il significato di questi termini?

Come raccontano gli autori di Agrifake, basterebbe affrontare la paura con la conoscenza perché, come diceva Stephen Hawking: “Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’illusione della Conoscenza”.

E, citando Howard Phillips Lovecraft che affermava “La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto”, gli autori ricordano che spesso l’uomo cade nella paura della novità e ancora una volta preferisce l’istinto conservatore. Quindi spesso l’approccio è “non conosco” o “non conosco bene”, allora “dico no”.

In passato le opinioni bizzarre, le fake news e le pseudoscienze (che in alcuni casi non sono solo credenze innocue, ma possono causare danni) rimanevano confinate, poiché non vi erano modi efficaci di diffusione. Poi sono arrivati i social, estremamente “democratici”, che hanno dato parola a tutti e possibilità di diffonderla al tempo zero in tutto il mondo.

Il Mondo agricolo nei prossimi anni avrà una grande sfida da sostenere, e sarà quella di sfamare sempre più persone, fronteggiando cambiamento climatico e perdita di suolo agricolo. L’agricoltura dovrà agire su 3 grandi pilastri su cui si fonda: la meccanizzazione e il miglioramento delle tecniche agronomiche, l’agrochimica e il miglioramento genetico.

Come “vaccinarsi” contro i finti esperti che ci circondano e contro il circolare delle pseudonotizie e pseudoscienze?

La conoscenza, concludono gli autori, probabilmente è alla base di questa “vaccinazione” e a tal proposito bisogna sempre informarsi da fonti autorevoli, che riportano la conoscenza della comunità scientifica. Tutti possono parlare, ma non dobbiamo ascoltare tutti.

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