Energia. Rossella Sessa (FI): un’impresa su quattro ha ridotto la produzione

ROMA – «La crisi energetica e il caro bollette continuano, nonostante gli interventi correttivi del Governo, a pesare sull’economia reale determinando rilevanti conseguenze praticamente su ogni settore della vita sociale ed economica degli italiani. Circostanza che ha indotto l’Esecutivo a varare programmi integrativi che accolgono anche le proposte di Forza Italia». Lo ha detto la deputata di Forza Italia Rossella Sessa nel corso del dibattito alla Camera per l’esame del dl «Energia» contente misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.

«Il complesso delle misure adottate dal luglio dello scorso anno ad oggi per sostenere gli impatti dei prezzi dell’energia ha avuto un onere di 18 miliardi di euro, insufficienti, se si considera che le bollette energetiche delle sole imprese potrebbe arrivare a 100 miliardi di euro». La deputata si è successivamente soffermata su un dato di particolare importanza, e cioè come 8 aziende su 10 abbiano denunciato «difficoltà negli approvvigionamenti» e come già un quarto delle imprese abbia ridotto «sensibilmente la produzione». Per provare a porre rimedio all’emergenza economica è stato approntato appunto il decreto legge 17. Provvedimento che però – spiega l’esponente del partito di Berlusconi – ha il difetto di non aver «impegnato nuove risorse» integrative. Ma che «riporta una copertura per 7.769 milioni di euro nell’anno 2022, di 2.240 milioni nel 2023 e di 2.038 milioni dal 2024 al 2026» ottenuto «con tagli delle dotazioni di bilancio del Ministero dell’economica (pari 4,5 miliardi di euro nel solo 2022); con la proroga la facoltà di rideterminare i valori delle partecipazioni in società non quotate e dei terreni, sulla base di un’aliquota sostitutiva aumentata dall’11 al 14 per cento (1,96 miliardi nel 2022) e con il differimento della deduzione della quota del 12 per cento dell’ammontare dei componenti negativi prevista, ai fini dell’Ires e dell’Irap, per gli enti creditizi e finanziari e per le imprese di assicurazione (1,04 miliardi)».

Nonostante le difficoltà di bilancio, rileva la parlamentare azzurra, il lavoro delle commissioni è stato egualmente proficuo. «In particolare – spiega ancora l’on. Sessa – grazie alle proposte di Forza Italia sono state introdotte misure per accrescere la produzione nazionale di gas tramite l’ampliamento delle aree di ricerca e coltivazione, per il rilascio di importanti quote di energia elettrica a prezzo calmierato alle imprese energivore, per la metanizzazione del Mezzogiorno, per implementare la produzione di biogas, per il settore aerospaziale, per sostenere i cementifici, per incrementare la produzione da fonte rinnovabile senza occupazione ulteriore di suolo (edifici, agrofotovoltaico, impianti serricoli, aree dismesse, aree contermini), per favorire gli accumuli idroelettrici e il settore geotermico».

Di notevole importanza – sottolinea ancora l’esponente azzurro – anche l’adozione di una «strategia nazionale contro la povertà energetica, la sospensione dei contributi da parte delle società sportive, la semplificazione dell’installazione di impianti fotovoltaici flottanti e di infrastrutture elettriche, l’incremento dell’efficienza energetica degli impianti di illuminazione pubblica, la riduzione dei consumi termici degli edifici pubblici, l’assegnazione di risorse all’emittenza locale».

«Forza Italia da sempre ritiene fondamentale le politiche che riguardano gli immobili e la casa. In questo senso è da segnalare l’incremento del numero delle cessioni dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi, la proroga del termine di comunicazione dell’opzione di cessione del credito o sconto in fattura relativa ai bonus edilizi per i soggetti Ires e partite Iva, che viene spostata al 15 ottobre 2022, dando così più tempo alle imprese di gestire gli sconti in fattura». «Misure – conclude l’on. Sessa – che daranno un nuovo slancio al Superbonus 110% che nei mesi scorsi ha dato respiro al settore edilizio ma che, negli ultimi tempi, ha subito un rallentamento».

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