Lavoro. Fai-Cisl, occorre riorganizzare le filiere per evitare crollo dell’occupazione

SESSA AURUNCA (CE) – In occasione della 72^ Giornata del Ringraziamento, organizzata dalla CEI a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, la Fondazione Studi e Ricerche della Fai Cisl ha organizzato, nel Salone dei Quadri del palazzo municipale, un seminario di studi su “Filiere agro-alimentari, sviluppo e occupazione”. L’incontro, moderato dal Presidente della Fondazione Vincenzo Conso, è stato aperto dai saluti del Sindaco di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio e del Vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza. Sono poi intervenuti il prof. Giovanni Ferri, docente alla facoltà di Economia alla Lumsa di Roma, sulle dinamiche di sviluppo del Sud, e il prof. Gabriele Canali, docente alla facoltà di Agraria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, sulle filiere agroalimentari e la sostenibilità.

Lo scenario di grande incertezza maturato dopo il conflitto in Ucraina, non ha riscontri in epoche recenti. La situazione ha esposto l’economia italiana a nuove turbolenze, rallentando fortemente il processo di coesione tra Nord e Sud del nostro Paese. La ripresa è compromessa, soprattutto al Sud, dove il 2022 chiuderà con un’inflazione del 8,4% (proiezioni SVIMEZ) contro il 7,8 del Centro Nord. Il Pil italiano, fa notare Fai Cisl,  quest’anno dovrebbe crescere del 3,4% (Centro-Nord 3,6% e 2,8% al Sud) ma nel biennio 2023-2024 si assisterà ad una drastica riduzione del ritmo di crescita (+1,5% nel 2023 e +1,8% nel 2024). Significative le difficoltà occupazionali per donne e giovani, soprattutto al Sud e la riduzione della capacità di acquisto delle famiglie italiane. Dalla crisi del 2008, il progressivo peggioramento della qualità del lavoro, con la diffusione di lavori precari, ha portato ad una forte crescita dei “working poor” i lavoratori a basso reddito, a rischio povertà. In questo contesto i lavoratori agricoli sono stati essenziali ma dimenticati e la crescita dei lavoratori extracomunitari in percentuale nella manodopera agricola andrà sempre più ad aumentare rendendola una presenza fondamentale per le filiere produttive agroalimentari.

Ha concluso i lavori Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai Cisl, federazione agroalimentare e ambientale della Cisl: “Come affrontare, da sindacalisti, questo scenario, tutelando la qualità del lavoro e rispondendo ai bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie? Con la buona contrattazione, con l’innovazione contrattuale, con lo sguardo rivolto alla tutela dei nostri associati ma sempre in una visione di bene comune e interesse collettivo. Il nostro è un settore strategico del Made in Italy, e ha sempre più bisogno di professionalità altamente specializzate e difficili da reperire. Anche l’azione di Governo sarà decisiva – ha proseguito Rota – soprattutto se saprà agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro tramite gli enti bilaterali, migliorare il governo dell’immigrazione con meno burocrazia e più inclusione, attuare il Piano strategico nazionale”.

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