Carne sintetica. Serpillo (presidente UCI): E’ un’ingannevole mistificazione

ROMA – Il presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (UCI), Mario Serpillo, ribadisce la sua posizione contraria alla produzione di carne sintetica.

Secondo il Presidente, la produzione di carne coltivata rappresenta una forzatura innaturale del ciclo produttivo e un tentativo di screditare una filiera di eccellenza non soltanto italiana.

La carne sintetica viene spesso presentata come una soluzione per soddisfare i bisogni alimentari di una popolazione mondiale in continua crescita, che contribuirebbe in modo decisivo a sconfiggere il problema della fame nel mondo. Inoltre, secondo i suoi sostenitori, la produzione di questo tipo di carne avrebbe un impatto ambientale minimo e tutelerebbe il pianeta dall’inquinamento.

In realtà, uno studio di una Università della California pubblicato il 10 maggio scorso smentisce clamorosamente queste affermazioni. Secondo lo studio, la produzione di carne sintetica inquina 25 volte di più di quella tradizionale e ha costi insostenibili per chi volesse acquistarla.

Serpillo ritiene che questo studio rappresenta una netta confutazione delle mistificazioni propagandate finora intorno a questo argomento e che, d’altra parte, sia molto importante nell’interesse dei consumatori e dei produttori, ma anche per la causa ambientalista, non ingenerare confusione e false aspettative che possono avere effetti realmente dannosi sul piano economico, alimentare e per la sostenibilità ambientale.

Il Presidente dell’Uci, Mario Serpillo esorta i consumatori a diffidare della carne coltivata e a continuare a sostenere, sempre con maggiore consapevolezza, la filiera dell’eccellenza italiana della carne. La carne prodotta secondo le metodologie tradizionali ha un impatto sull’ambiente nettamente inferiore rispetto alla carne sintetica e garantisce la salvaguardia della biodiversità.

L’Unione Coltivatori Italiani, conclude il Presidente Mario Serpillo, sostiene la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sostenibili per migliorare la produttività, l’efficienza della filiera ma non a scapito della qualità e della salubrità del prodotto finale. La carne italiana è sinonimo di garanzia del livello qualitativo e la filiera tradizionale oltre a costituire un settore fondamentale nella nostra economia rappresenta un patrimonio culturale e gastronomico di inestimabile valore per l’Italia e per il mondo.

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